Éder: «Io sto bene qui, parlerò con il presidente a breve. Zenga...» - Samp News 24
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2015

Éder: «Io sto bene qui, parlerò con il presidente a breve. Zenga…»

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Éder Citadin Martins è finalmente al lavoro: dopo l’infortunio nella gara di Napoli che ne aveva decretato la fine della stagione, ora l’italo-brasiliano è pronto più che mai a ributtarsi nella realtà blucerchiata. Éder è considerato uno dei punti fermi della Samp, ma le offerte non mancano e Ferrero lo valuta almeno 15 milioni. Su precisa domanda, l’attaccante ha risposto sul suo futuro: «Da quando sono tornato in Italia non ho avuto ancora modo di parlare con il presidente, per il momento sono concentrato sul ritiro e lavoro duro con la Samp. Ho un contratto lungo, sto bene qui e non devo fare altro che prepararmi al meglio».

MERCATO E OSTACOLI – Ci si chiede comunque cosa si diranno con il presidente: «Parleremo e capirò quali sono le sue intenzioni. Per ora ci siamo sentiti una volta quando ero in Brasile: abbiamo parlato del recupero dal mio infortunio, non di mercato». Adesso uno dei più desiderati del mercato, Éder ha lavorato sodo per ritrovarsi in quest’élite: «Il momento più difficile? Al Cesena quattro anni fa: non mi girava tanto bene e ho accettato di venire alla Samp, che a sua volta viveva un momento difficile in B. Una scommessa vinta, perché è iniziata un’avventura bellissima tra me e la Samp. Per quello in queste ore non ascolto le voci di mercato: voglio recuperare la forma, il resto si vedrà».

LA STRANA COPPIA – Ripresosi dall’infortunio di tre mesi fa, Éder ha accolto il neo-tecnico Walter Zenga: «Mi piace, ma anche l’anno scorso con Mihajlovic abbiamo fatto così, correndo meno di altri ritiri del passato, per esempio con Delio Rossi. Però oggi abbiamo iniziato in modo molto intenso: col pallone, ma si corre molto lo stesso. Zenga mi piace: è molto diretto, ha un rapporto franco con i giocatori. La chiarezza è importante». C’è anche la novità dei due mister, con Cagni vice di Zenga: «Bella novità, poi mister Cagni lo ha avuto a Empoli per due anni appena arrivato in Italia e l’ho ritrovato come me lo ricordavo. Trasmette entusiasmo e ha molta voglia».

BANDIERE E CHIACCHERE – Torna il discorso mercato quando gli viene chiesto se vorrebbe diventare una bandiera: «Io alle bandiere ci credo poco, perché uno può fare quattro anni bene come penso di averli fatti io, ma poi magari tre mesi male e tutti ti criticano. Più che alle bandiere credo al feeling e qui a Genova sto bene, quindi se parlo con il presidente e lui decide che devo restare, io sono contentissimo». Per Éder la Samp ha rifiutato una buona offerta dal Qatar: «Questo è uno dei motivi per cui il presidente mi ha chiamato in Brasile: mi ha detto che ci avevano offerto tanti soldi, ma io ho detto di no. Ora non mi interessano i soldi: magari tra due settimane cambio idea, ma per adesso non voglio andare in Qatar. Lo stesso per un altro club italiano o all’estero: prima parlerò con la società, poi vedremo».

COSTANZA E GOL – Il miglior progresso di Éder negli ultimi dieci anni: «Aver capito che l’allenamento è fondamentale. Prima prendevo tutto un po’ così, non davo così importanza alle cose. Ora ho capito che il tuo corpo è la tua macchina: se sei al 100%, rendi altrettanto bene. Se molli un po’, si vedrà anche in campo. Prima arrivavo all’allenamento 10 minuti prima, ora magari un’ora e faccio qualche esercizio in più. Gli infortuni muscolari sono diminuiti e il rendimento medio è cresciuto». L’ultima domanda è sui gol. Se resterà alla Samp, c’è la voglia di superare ancora la doppia cifra: «A me non piace promettere: la cosa che sento di dire ai tifosi è che darò sempre tutto per questa maglia e i gol arriveranno, ma dire quanti non so…».

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