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Euro 2024, Spalletti: «Contro la Svizzera dobbiamo migliorare»
Spalletti, commissario tecnico dell’Italia, ha parlato in vista del match contro la Svizzera degli ottavi di finale di Euro 2024: le parole
Luciano Spalletti, commissario tecnico dell’Italia, ha parlato in vista del match contro la Svizzera degli ottavi di finale di Euro 2024, in programma domani a Berlino (ore 18.00): le parole.
ZACCAGNI – «E’ venuto perché qualcosa è già successo… Fino all’ultimo secondo siamo rimasti dentro la partita. Dopo quella gara, rivederli dentro quello shanghai umano è qualcosa che rimane addosso. Sono convinto di poter rivedere cose belle domani».
DIMARCO E BASTONI – «Bastoni deve essere valutato. Oggi ha fatto un po’ di allenamento e questo ci ha già fatto tirare un sospiro di sollievo. Dimarco non è recuperabile, è out. La squadra giocherà con un qualcosa che assomiglia ad una difesa a 4, dovremo essere più offensivi rispetto a quanto visto».
FAGIOLI – «Ai giovani che spingono bisogna creargli lo spazio che meritano. Lui attraverso la sua naturalezza nell’esercitare il ruolo fa vedere questo, serve solo avere coraggio di dargli lo spazio che merita».
SVIZZERA – «La Svizzera ha un blocco squadra unitissimo, anche se riparti è difficile trovarli lunghi tra i reparti. Hanno la modernità di stare addosso con la linea difensiva, non difendono la porta, leggono sempre la porta, la palla che noi stiamo gestendo. A volte c’è possibilità di andare dietro la linea, perché staranno sempre alti. Se non sei pronto nella loro aggressione diventa difficile ragionare. Dobbiamo migliorare, i primi minuti dei secondi tempi non mi sono piaciuti perché abbiamo fatto qualcosa al di sotto delle nostre possibilità».
CROAZIA – «Servirà l’equilibrio del secondo tempo con la Croazia, siamo stati alti con una squadra offensiva e non abbiamo sofferto quasi niente. Fino all’ultimo secondo siamo stati con la testa, con forza mentale ed energia fisica convinti di potercela fare. E’ stato un miracolo voluto. Per me il pareggio è una cosa corretta per quella partita, poi è chiaro che se lo raggiungi agli ultimi 3 secondi sei fortunato, ma la ricerca è stata quella e siamo stati premiati. Quei 2-3 che sono stati presi ad esempio per aver fatto il loro dovere non sono contenti di questo, dell’essere divisi dalla squadra, perché vogliono condividere tutto».