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Ferrero, furia negli spogliatoi: urla e minacce contro la squadra

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La sconfitta di Benevento non va giù al presidente Ferrero: la ricostruzione di quanto accaduto negli spogliatoi del “Vigorito”

La bruciante e inaspettata sconfitta maturata ieri contro il Benevento non è andata giù proprio a nessuno, nel mondo Sampdoria. Né a Marco Giampaolo, né ai tifosi, ma soprattutto al presidente Massimo Ferrero, che, dopo aver assistito imbronciato allo sviluppo del match dalle tribune, al triplice fischio si è diretto con il volto paonazzo negli spogliatoi per un duro confronto con la squadra. Nella pancia del “Vigorito” – riporta Il Secolo XIX – si sarebbero sentite le sue urla per tutti i corridoi, dettata dalla furia del momento per il 3-2 rimediato contro i sanniti e per la brutta prestazione offerta da tutti i giocatori. Ferrero, oltre a rimproverare i suoi, li ha anche minacciati di privarli delle ferie in questi giorni di sosta dal campionato e di convocarli a Bogliasco per allenarsi a partire già da oggi: minaccia che poi, con l’affievolirsi della rabbia, è stata ritirata confermando quindi la ripresa al 13 gennaio.

Il brutto risultato di ieri ha certamente intaccato il rapporto di fiducia tra la squadra e il numero uno blucerchiato, che già giovedì – quando aveva fatto capolino al Poggio insieme alla dirigenza – aveva chiarito di non voler vedere valigie a Benevento: insomma, la testa sarebbe dovuta andare solo alla partita e non già alle vacanze in programma, come è evidentemente successo. Ferrero, una volta uscito dallo stadio, si è concesso comunque a saluti o selfie chiesti dai tifosi presenti, ma ha evitato qualunque contatto con Giampaolo, che invece è stato a colloquio per circa un quarto d’ora con l’avvocato Antonio Romei. Alla conversazione tra i due, probabilmente riguardante le sensazioni post-partita e i possibili prossimi interventi sul mercato di riparazione, si è aggiunto anche Daniele Pradé, che è poi risalito in macchina insieme a Romei in direzione Roma. Il tecnico doriano, invece, trascorrerà questo un paio di giorni nella sua Giulianova, in Abruzzo, per staccare la spina e allontanarsi da un ambiente che adesso non sembra più riporre piena fiducia in lui.

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