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Fiorentina-Sampdoria, quante differenze: cosa è cambiato dal 27 agosto

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Fiorentina-Sampdoria, quante differenze rispetto a quattro mesi fa: titolari ed obiettivi delle due squadre sono radicalmente cambiati

Se si pensa al prossimo impegno della Sampdoria, che sarà mercoledì alle 17:30 a Firenze per gli ottavi di finale della Coppa Italia, è inevitabile che il pensiero corra a circa 4 mesi fa, al 27 agosto per la precisione, quando i blucerchiati sbancarono il “Franchi” per 1-2 grazie ai gol di Quagliarella e Caprari. Un’impresa non da poco, se si pensa che il terreno casalingo della Viola era uno dei tabù che resistevano da più tempo per la squadra doriana, una vittoria che diede slancio per iniziare peraltro il campionato nel migliore dei modi. Oggi, a quasi quattro mesi di distanza, si ripropone la sfida fra gigliati e blucerchiati in Toscana; non è certamente passato molto tempo, ma, se si guarda ai cambiamenti interni alle squadre, quanto a titolari sul campo e ad obiettivi stagionali, molte cose sono differenti rispetto a quella sera di fine estate.

Iniziamo dai padroni di casa: la Sampdoria ha affrontato la squadra di Pioli nel miglior momento possibile, non c’è dubbio. La Fiorentina, infatti, dopo un mercato scoppiettante e criticato che la aveva privata dei suoi pezzi migliori sostituendoli con giovani interessanti ma ancora poco adatti al calcio italiano, era una squadra in confusione, tanto che Pioli, nelle prime giornate della stagione, ha visto la sua panchina traballare più di una volta. La più grande differenza, se si guarda la formazione di quattro mesi fa, è l’assenza di Cyril Thererau, un giocatore arrivato a fine mercato e rivelatosi importantissimo per gli equilibri della squadra, tanto da essere diventato uno degli insostituibili di Pioli. Altro giocatore ad oggi diventato titolare – anch’egli soffiato alla Samp, perlatro – è Laurini, terzino destro che ha sostituito Tomovic, andato al Chievo: l’ex Genoa, nella partita contro i blucerchiati, fu uno dei più confusionari della retroguardia di casa, causando peraltro il rigore poi trasformato da Quagliarella.

Passando alla Sampdoria, le differenze fra gli 11 scelti da Giampaolo alla seconda di campionato e gli attuali titolari sono molte. La difesa, per esempio è cambiata addirittura per tre quarti: Bereszynski ha meritatamente soffiato il posto a Sala sulla destra, Ferrari ha guadagnato i galloni da titolare a fianco di Silvestre ai danni di Regini, a sinistra è arrivato Strinic, che ha fatto sedere Murru in panchina. Se il centrocampo – infortunio di Linetty a parte – non è cambiato, c’è poi la grande differenza in attacco che riguarda l’arrivo di Zapata, che ha portato nuove soluzioni offensive alla squadra. Anche per quanto riguarda gli obiettivi delle rispettive squadre, si parla di un momento assai diverso: quattro mesi fa, come si diceva prima, la Fiorentina era una squadra molto arruffona, mentre ora sembra aver trovato un suo equilibrio e punta le zone europee della classifica. La Sampdoria, invece, doveva ancora capire di che pasta fosse fatta dopo un mercato che la aveva privata dei suoi gioielli e che ancora doveva vedere gli arrivi di Strinic e Zapata. Insomma, in quattro mesi le cose si sono evolute velocemente, ed aspettarsi una partita come quella vinta dai blucerchiati ad inizio campionato sarebbe certamente un errore, perché molte sono le variabili cambiate.

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