Il commento tecnico: Semplicemente inguardabili - Samp News 24
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2015

Il commento tecnico: Semplicemente inguardabili

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Difficile commentare la prestazione della Sampdoria di ieri sera contro il Milan dell’ex Sinisa Mihajlovic. Nulla è funzionato fin dall’inizio della partita. Non ci sono analisi tecnico-tattiche specifiche a supporto di una prestazione così nulla e impalpabile. Pessimi i segnali forniti dai ragazzi di Montella: scarsa fiducia nelle idee di gioco, movimenti senza palla casuali o assenti, marcature difensive da terza categoria e spirito di squadra totalmente sparito. Difficile comprendere come si possa giocare partite come quella di ieri o quella di Udine. Riuscire nell’impresa di risollevare le sorti di due squadre, Milan e Udinese, facendo lo sparring partner più passivo che si possa immaginare risulta davvero difficile da commentare. Proviamoci.

La difesa presentata ieri, anche per problemi di infortuni, non si è dimostrata all’altezza della categoria. Mesbah, Regini (a proposito, quando scade il contratto?) e, dispiace dirlo, De Silvestri hanno fornito prestazioni imbarazzanti per il livello generale della partita. Movimenti sbagliati o in ritardo, marcature approssimative, impostazione totalmente nulla e tanta, tanta confusione anche nelle più semplici gestioni del pallone. A centrocampo, anche ieri, se ne sono viste di cotte e di crude. Tantissimi i passaggi semplici sbagliati clamorosamente, non solo per cattivo posizionamento del ricevitore ma anche, se non soprattutto, per la forza con cui sono stati fatti (robe da scuola calcio). Incredibile come anche un semplice dai e vai oppure un classico movimento da sinistra a destra siano stati di una difficoltà enorme. La qualità della fase offensiva è stata imbarazzante. Nessun movimento deciso, nessun cambio di passo e, soprattutto, una intensità che nemmeno in oratorio avrebbe diritto di cittadinanza. Eder, Muriel e Soriano hanno mostrato un linguaggio del corpo deludente, rinunciatario e scarico sia a livello fisico che mentale. Potrei andare avanti per pagine e pagine ma fermiamoci qui. 

L’arrivo di Montella non ha dato alcuna scossa emotiva alla squadra, anzi sembra aver minato anche le sicurezze individuali dei giocatori. Non è colpa di Vincenzo e delle sue idee, punto. Il lavoro del precedente allenatore, giustamente rinnegato dal nuovo mister in favore di un gioco che sia degno di essere chiamato tale, ha sconvolto a tal punto i giocatori da farli sembrare scarsissimi ora che si vuole cercare di essere propositivi e di mostrare personalità non solo a livello di atteggiamento ma, anche, tatticamente. Due esempi chiari sono Barreto e Fernando, ottimi fino a due partite fa sotto più punti di vista. Prima dovevano solo fare interdizione e lanciare o liberarsi del pallone più velocemente possibile. Ora devono giocarla e mettere in campo qualità che, forse, potrebbero non avere. La fase difensiva, ieri talmente imbarazzante da non poter nemmeno essere definita, si sta dimostrando l’aspetto più negativo di queste due uscite. I ragazzi non si parlano, non comunicano e non si muovono con principi tattici all’altezza della situazione. In avanti i problemi sono evidenti ma, secondo la mia opinione, poco assistiti da un movimento palla senza ritmo e totalmente sconnesso. Il passaggio da Zenga a Montella si sta mostrando, al momento, traumatico. La cosa più fastidiosa è che anche la condizione fisica, ora, risulta precaria a tal punto da sembrare inconsistente in alcuni momenti della partita. D’altronde il vantaggio di aver iniziato la preparazione a luglio, cosa di cui aveva beneficiato Zenga a inizio campionato (non contro il Vojvodina però), ora si è annullato nel confronto con le altre squadre. Il lavoro da fare è talmente grande che, al momento, risulta difficile capirne lo sviluppo. I moduli, le filosofie di gioco e gli automatismi arriveranno solo fra qualche mese. Quello che, invece, dovrebbe vedersi già da subito è una fame e una combattività che nasce dall’atteggiamento mentale. I ragazzi si sono dimostrati, anche ieri, inguardabili e indifendibili. La rotta va invertita subito altrimenti sarà utile guardarsi le spalle

 

 

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