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La Curia alla Samp: «Tre Campanili? Paghino o scatterà il pignoramento»

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Un paio di settimane fa la Sampdoria ha presentato alla giunta del CONI il progetto Casa Samp, che oltre a un grande stabile nel centro di Bogliasco prevede anche il rinnovamento del Gloriano Mugnaini e l’acquisizione da parte del club blucerchiato del campo dei Tre Campanili, poco distante dal Mugnaini e di proprietà della parrocchia di Bogliasco, che da anni la Samp utilizza dietro pagamento di un affitto per far allenare le formazioni giovanili.

Proprio il giorno dopo alla presentazione del progetto, la parrocchia di Bogliasco ha fatto causa alla Samp: pare che la società abbia arretrati per circa 40 mila euro, ed è arrivato prontamente un esposto ingiuntivo. Intervistato da Primocanale, l’avvocato a cui si è affidata la Curia, Giuseppe Maria Nadalini, ha spiegato il contenzioso con la Samp: «Il campo Tre Campanili fu predisposto all’epoca della presidenza Mantovani. Fu edificato dalla parrocchia di Bogliasco, spendendo un milione e 400 mila euro. 450 mila euro furono dati dal Credito Sportivo e 150 mila dalla Cassa Depositi e Prestiti come mutuo. Altri denari vennero reperiti dai cittadini di Bogliasco e, in particolare, dalla parrocchia. I soldi sono stati poi recuperati negli anni con gli affitti dei campi. Non ci sono mai stati problemi né con Mantovani né con Garrone. I problemi sono sorti col cambio della presidenza. Ferrero Presidente? Mi risulta che Ferrero non sia presidente della Sampdoria. È un’altra persona di cui non so il nome. Dovremo verificare».

«Siamo in credito dal luglio del 2015 degli affitti dei campi che noi abbiamo dato, uno del Comune e uno nostro. Oggi – afferma l’avvocato Nadalini – sono 48 mila euro. Il 3 giugno scade un’altra tranche di 22 mila euro. Noi vogliamo essere pagati, perché, se il mutuo con Cassa Depositi e Prestiti è già stato estinto, ce n’è uno ancora in essere che ci costa 40 mila euro all’anno. Non solo abbiamo altri 40 mila di gas, luce e acqua per i giocatori che utilizzano gli spogliatoi. In totale noi abbiamo ogni anno 100 mila euro di spese. Chiediamo dei soldi che noi abbiamo anticipato alla Sampdoria e che la Sampdoria deve restituirci, sia le spese di gestione che gli affitti dei campi. Abbiamo chiesto al Tribunale di Genova di emettere un decreto ingiuntivo nei confronti della società Sampdoria e, in particolare, abbiamo chiesto la provvisoria esecuzione. Questo sicgifica che se la Sampdoria non paga, entro dieci giorni dalla notifica, io faccio il pignoramento. E pignoro qualcosa di proprietà della Sampdoria. Se il pignoramento dovesse avere esito negativo, presentare istanza di fallimento».

Una situazione, che ricorda lontanamente quanto vissuto dal Parma: «Penso sia la stessa storia. Quando una società non paga – e non ha la possibilità di pagare perché non riesco a trovare un bene che possa soddisfare il mio cliente – si presenta istanza di fallimento. Le affermazioni di Ferrero? Non è assolutamente vero quello che dice. Perché non c’è nessun patto non rispettato da parte dei miei assistiti. I miei assisistiti hanno dato in affitto i campi alla Sampdoria e la Sampdoria non ha pagato. I patti non rispettati sono quelli della Sampdoria. Noi abbiamo il contratto: è un contratto registrato e la Sampdoria deve pagare. Se non paga subirà le conseguenze. A me pare che le persone responsabili della Sampdoria abbiano dimostrato poca coscienza. C’è una mancanza di responsabilità da parte di coloro che gestiscono in questo momento la Sampdoria».

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