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L’allievo sfida il maestro: Samp-Napoli è anche Colley-Koulibaly

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Sampdoria-Napoli sarà l’occasione per il confronto fra Colley e Koulibaly: caratteristiche simili e un passato che li accomuna

Domenica sera la Sampdoria sarà attesa da una partita complicata, contro il Napoli di Carlo Ancelotti. I partenopei, dopo aver battuto Lazio e Milan, vorranno centrare il tris di vittorie per arrivare alla sosta per le Nazionali in scia alla Juventus, impegnata nella trasferta agevole – almeno sulla carta – di Parma. Dal canto loro, invece, i blucerchiati dovranno scrollarsi di dosso le difficoltà fatte registrare nei primi 70′ minuti di partita alla “Dacia Arena” contro l’Udinese, cercando di dare filo da torcere agli azzurri per non aver quantomeno nulla da rimproversarsi al triplice fischio dell’arbitro. Sampdoria-Napoli, però, sarà lo scenario di un’altra sfida, quella fra giganti della difesa: Omar Colley da una parte, Kalidou Koulibaly dall’altra.

I due centrali hanno in effetti più di una cosa che li accomuna, a partire dalla prestanza fisica: 1,91 metri il gambiano e 1,87 metri il senegalese, si tratta di due giocatori che dominano la propria area sui palloni alti e che, a dispetto delle lunghe leve, sanno farsi rispettare anche nei duelli palla a terra e in velocità. La cosa più interessante, però, è la matrice comune del successo di entrambi: il Belgio, e in particolare il Genk. Koulibaly arrivò a indossare la maglia biancoblu nel 2012, dopo essersi messo in mostra già in Europa con il Metz. Per Colley invece il percorso è stato più tortuoso: prima Wallidan e Real de Banj in Gambia, poi un paio di provini non andati a buon fine negli Stati Uniti, quindi il Kuopion Palloseura in Finlandia e il Djurgardens in Svezia. Alla fine, gli osservatori del Genk – squadra che si intende discretamente di talenti, basti nominare i vari Tibaut Courtois, Kevin de Bruyne, Leon Bailey passati di lì – notano il difensore e decidono di portarlo in Jupiler Pro League.

Al Genk manca in effetti un leader difensivo da quando Koulibaly è passato al Napoli, e Colley si dimostra da subito degno dell’eredità del franco-senegalese, tanto da essere denominato “nuovo Koulibaly“. Un titolo che fa riferimento, più che ad un effettivo passaggio di testimone anagrafico – fra i due corre solo un anno di differenza -, all’esplosione più tardiva del gambiano. Il resto è storia recente: Colley diventa inamovibile nella difesa della squadra belga, colleziona presenze e gol in campionato e in Europa League finché la Sampdoria non decide di puntare forte su di lui, investendo una cifra vicina ai 10 milioni per il suo cartellino. Domenica sera Colley avrà finalmente l’opportunità di affrontare il proprio “gemello diverso” sul campo, cercando di contribuire alla vittoria della Sampdoria magari anche sfruttando una di quelle doti che tanto lo accomuna a Koulibaly come l’abilità in zona offensiva. Perché, come insegna la storia e come soprattutto si augura la Sampdoria, a volte l’allievo arriva anche a superare il maestro.

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