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Pagelle Genoa-Samp 2-3: Cassano vede e provvede, finale da incubo per i centrali

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Viviano 7.5 – Fino al minuto 70, sembrava una serata di normale amministrazione. Belle le parate su Lazovic e Laxalt, ma per il resto poco o nulla. Poi la difesa ha deciso di rovinargli la tranquillità e fargli passare venti minuti finali da incubo. Sui due gol di Pavoletti può poco (in uscita sul secondo ha fatto ciò che poteva), ma salva sia sui compagni di squadra che sulle conclusioni degli avversari. Al fischio finale, non vede l’ora di tornarsi a godere la sua tranquillità iniziale.

De Silvestri 6 – Finché deve occuparsi di Laxalt, tutto bene. Poi un infortunio lo mette fuori gioco (dal 35′ p.t. Cassani 6 – Con l’affare Pereira in ballo con il Leicester, non si rischia il portoghese. Dentro Cassani, che fa il suo: ogni tanto fatica, ma alla fine tiene contro un Laxalt in serata non eccezionale).

Moisander 5 – Leggermente meglio del suo compagno anche ad acque tranquille, anche lui ha i suoi momenti di difficoltà. Montella sta cercando di recuperarlo, ma il finlandese si perde Pavoletti nell’azione dell’1-3 che riapre la gara. Rischia anche di peggiorare le cose appena un minuto dopo, quando butta via il pallone in disimpegno: fortuna che Lazovic si mangia il 2-3…

Zukanovic 5 – In teoria avrebbe una serata facile contro un Genoa in piena difficoltà, ma ogni volta che la palla transita dalle parti di Pavoletti è un brivido. Se lo perde subito al minuto 8, quando il centravanti rossoblu fortunatamente non centra la porta. Nella ripresa il secondo gol del Genoa è tutto sulle sue spalle: prima sbaglia il rinvio, poi sbaglia movimento sul filtrante di Rincon per Pavoletti. Nel finale tenta anche di metter dentro il 3-3, ma Viviano salva tutto.

Regini 6.5 – Di gran lunga il migliore della difesa. Nel primo tempo tiene l’impatto limitato di Lazovic, poi nella ripresa si lancia in avanti e crea i presupposti per il 3-0. Soffre un po’ nella ripresa con Suso, ma alla fine lo spagnolo non arriva mai sul fondo.

Barreto 6 – Dei tre di centrocampo. è il meno appariscente: non sembra il mastino visto prima della sosta contro il Palermo. Nel finale ha anche l’occasione per mettere il punto esclamativo sul derby, ma il suo destro da otto metri sbatte sulla traversa. Forse si poteva fare meglio.

Fernando 6.5 – Aveva promesso di dare il massimo e un taglio di capelli nuovo in caso di vittoria. La prima cosa l’ha fatta, ordinando il centrocampo con le sue geometrie. Gestire i nervi – vedi l’episodio con Ansaldi – sarebbe consigliato, ma per ora va bene così.

Soriano 7.5 – Per una volta mette da parte il dinamismo infinito per una corsa intelligente e concreta. Lo si vede in campo: non salta agli occhi, ma nei momenti importanti c’è. Due passaggi filtranti di Cassano lo trovano e il capitano fulmina Perin due volte. Nel finale avrebbe messo da parte anche un assist, ma Barreto decide di sparare sulla traversa il cioccolatino fornito dal numero 21 in contropiede.

Carbonero 7 – Ogni tanto è confusionario, ma il suo compito lo svolge più che egregiamente. Ansaldi è molto fumo e poco arrosto e per il colombiano diventa tutto più facile. Grande il suo recupero nell’azione che porta sul 2-0 la Samp: Carbonero sradica abilmente la palla dai piedi dell’avversario. Ogni volta che può torna a dare una mano in difesa.

Cassano 8 – Quando lo vedi anche scattare per un recupero palla sui difensori avversari, capisci che la tanto desiderata forma atletica è finalmente al suo massimo. Il genio, invece, non se n’è mai andato. Lo dimostrano due assist fantastici. Specie il primo, seppur con la collaborazione di Burdisso (dal 30′ s.t. Muriel 6 – Con il Genoa allungato e stanco, è il suo momento. Lo sfrutta a metà: causa due gialli, ma non è che si veda poi tanto, nonostante un Genoa sbilanciato. Delle volte pecca d’egoismo).

Éder 7.5 – Al rientro dopo un po’ di tempo, è bello vedere che non ha perso il tocco magico. Sigla il 2-0 e urla al tutto il mondo che lui c’è. Anzi, la sua condizione dopo l’infortunio sembra esser simile a quella di inizio campionato. Sul 3-0 si decide di preservarlo (dal 12′ s.t. Correa 5.5 – L’occasione è ghiotta per l’argentino: si presenta con una progressione di 70 metri che fa ben sperare. Poi è costretto a rientrare spesso su Suso e praticamente non vede mai il pallone).

Genoa (4-3-3):
Perin 5.5; Izzo 5.5, De Maio 5.5, Burdisso (C) 5, Ansaldi 5; Rincon 6, Dzemaili 5 (dal 1′ s.t. L. Rigoni 6), Ntcham 5.5 (dal 1′ s.t. Suso 6.5); Lazovic 4 (dal 36′ s.t. Gakpé s.v.), Pavoletti 7.5, Laxalt 5.

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