Pari: «Sampdoria, ci vuole tempo. Pirlo ha ragione»
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Pari: «Sampdoria, ci vuole tempo. Pirlo ha ragione»

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Pari, doppio ex della sfida tra Parma e Sampdoria, ha fatto il punto della situazione sulla squadra blucerchiata

Fausto Pari, doppio ex di Parma e Sampdoria, ha fatto il punto in vista della sfida in programma al Tardini. La parole a La Repubblica.

PARMA-SAMPDORIA«Pecchia, mio compagno del Napoli, sta portandoavanti un percorso iniziato lo scorso anno. Giocano bene, sono una squadra con molti giovani, che hanno cominciato a capire il calcio italiano. Sono molto più pronti, È un buon esempio per la Sampdoria. Non faccio pronostici, ma sono sicuro che sarà una festa. Abito a cinquecento metri dallo stadio e mi immagino il clima in città, con tifosi mischiati in grande amicizia. Personalmente mi è capitato una volta di andare al ristorante, pieno di Sampdoriani, ed è partito un boato pazzesco. Era stato così forte che mi hanno imbarazzato».

LAVORO«Visto quello che è successo in estate e le difficoltà per riemergere dalle ceneri, la proprietà ha fatto il possibile. C’è una squadra nuova, da assemblare. Ha ragione Pirlo, serve solo tanto lavoro. Il torneo è lungo, adesso non bisogna guardare troppo la classifica. Bisogna, però, non spaventarsi davanti alle difficoltà».

MARASSI«Marassi può incutere timore ai giovani e togliere tranquillità, ma devono sapere che i tifosi della Sampdoria sono unici e vogliono solo aiutarli in ogni modo».

PARMA«Un altro periodo fantastico. Mi sono innamorato delle persone e della città, un amore folgorante, che prosegue».

TRASFERIMENTO «Sono stato convocato nell’albergo del grande presidente Ernesto Ceresini e pensavo di firmare per il Verona. C’erano stati degli abboccamenti, Bagnoli era venuto tante volte a vedermi. Mi sono, invece, trovato Paolo Borea e ricordo ancora quanto fossi contento di questa novità».

BOREA«Abbiamo avuto un rapporto lungo e intenso, era una persona ed un dirigente straordinario, non ne esistono più».

BOSKOV «Arrivò al posto di Guerini, il primo giorno al campo a Soccavo mi salutò quasi a fatica. Tornai a casa e raccontai questo strano comportamento. Non faccio in tempo a finire, squilla il telefono, era il mister che mi convocava per una cena insieme per sapere tutto. Mi ha trattato come gli altri per non mettermi in difficoltà, ma ero come un figlio. Aveva grande fiducia nei miei confronti. Una volta mi ha perfino fatto marcare Batistuta ed abbiamo pure vinto».

RUOLO DI BOSKOV«Fondamentale, ci ha lasciato sbagliare, ti spiegava l’errore al momento giusto e ha finito per responsabilizzarci. Era una persona di un’intelligenza straordinaria».

LUTTI«Una tragedia, con Sinisa non ho mai giocato insieme, ma conosciamo il suo ruolo nella storia della Sampdoria. Trevor Francis, come Liam Brady, era persona di spessore, tanta sostanza e pochi fronzoli. Ricordo che aveva una famiglia eccezionale. Aveva solo un difetto, si faceva male spesso. Non riesco ancora a capacitarmi della perdita di Luca, lo considero un fratello, mio testimone di nozze. Si tende ad enfatizzare in questi casi, ma stavolta era proprio così. Poteva fare qualsiasi cosa ed era un fenomeno. Il libro ed il film, i suoi testamenti, dimostrano le qualità umane e professionali».

EX SCUDETTATI«Certamente, abbiamo una chat e 3-4 volte all’anno ci incontriamo. Siamo meno giovani, ma resta tanta amicizia ed è bello rivedersi. Abbiamo già appuntamento in autunno. Allora molti non capivano il nostro rapporto, perché nessuno volesse andare via. Ora, penso sia chiaro».

UN’ALTRA BELLA STAGIONE«No, adesso non è possibile ripetere un progetto simile, le rose hanno pochi italiani e diventa difficile creare un gruppo, convivono culture e abitudini troppo diverse».

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