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Pescara – Sampdoria: manca la concretezza, restano gli errori

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Si può subire il gioco di una squadra che si trova anche in inferiorità numerica? La Sampdoria può rispondere affermativamente a questa domanda. E la partita di ieri è un chiaro esempio. Dopo l’espulsione di Coda per il fallo susseguente l’uscita, quasi a vuoto, di Bizzarri per salvare la porta del Pescara, la Sampdoria avrebbe dovuto imporsi numericamente e far valere il vantaggio per concretizzare qualche azione in più. E, a parte i cinque minuti finali, questo non si è visto.

 

I dati parlano chiaro: la Sampdoria ci prova ben 19 volte a fare gol: 11 volte sono stati tiri in porta che sono finiti ovunque tranne che in rete, dieci dei quali in area di rigore. Tiri fuori ben otto, tutti che non centrano la porta. Uno solo da palla inattiva. Il Pescara ci prova di meno: 10 tiri, ma uno decisivo che riporta la situazione in pareggio. La squadra di Oddo ha cercato sempre di rimanere offensiva: il computo dei corner lo dimostra (otto per parte), come quello delle occasioni da gol 9 contro 14. 

 

Il dato relativo alla manovra di gioco è parimenti equilibrato: palloni persi 30/34 dove la Sampdoria è quella a perderne di più. Palloni recuperati 13/8 dove è il Pescara a fare meglio. Azioni manovrate meglio la Sampdoria con le sue 30, di contro il Pescara si ferma a 21. Sempre troppi passaggi sbagliati (31) per una squadra come la Sampdoria che fa del gioco a terra uno dei suoi schemi ricorrenti, dato che lanci lunghi ne abbiamo fatti solo cinque in tutto il match. 

 

Vediamo infine la prestazione dei singoli giocatori: il podio per le palle perse se lo contendono Barreto e Alvarez (6 a testa) segue Sala (5) e al terzo posto di nuovo coabitazione per Linetty e Torreira (4 a testa). Quello che ci mette più voglia è sicuramente Budimir, alla sua prima da titolare: 4 tiri in porta e 4 occasioni da gol non concretizzate, ci prova pure due volte da fuori. Meglio di Quagliarella che al tiro arriva solo due volte in tutto il match. Bene Viviano sul rigore parato, male farsi ammonire. 

Troppi pochi minuti per Muriel e Praet per poter giudicare la loro prestazione, di fatto resta il mister del così esiguo impiego di Bruno Fernandes uno che ha dimostrato di vederla la porta e forse meriterebbe più considerazione.

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