Ranieri dà ragione a Ferrero: «I calciatori non sono macchine»
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Ranieri dà ragione a Ferrero: «I calciatori non sono macchine»

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L’emergenza Coronavirus non fermerà il ritorno in campo della Serie A. Ranieri si schiera con il presidente Ferrero: «I calciatori non sono macchine»

Il tecnico della Sampdoria Claudio Ranieri richiama tutti alla serietà e fa sue le parole del presidente Massimo Ferrero. L’emergenza Coronavirus non si può sottovalutare e parlare di ripresa della Serie A è quantomeno prematuro: «Sono cresciuto con il pallone, frequento questo mondo da 50 anni. Mai dire no a una partita. Ma in un’emergenza come questa bisogna essere seri», sottolinea a Repubblica.

«Non entro nella polemica, dico cosa dobbiamo aspettarci dalla ripresa: chi è stato colpito dal virus, durante i primi allenamenti si sentirà fiacco. Come ha detto il mio presidente Ferrero un giocatore non è una macchina che si spegne e si riaccende. Prima di tornare a giocare ci vorranno settimane di preparazione. Sarà peggio di un ritiro estivo perché c’è l’aggravante per chi è stato contagiato dalla malattia. E prima del campo, insisto: massima sicurezza. Poi il via libera. Starà all’allenatore e allo staff capire chi può reggere una gara e chi no. Si ipotizzano tre partite a settimana, tutte a pieno regime. Cosa già difficile prima del Coronavirus».

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