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Sampdoria-Sassuolo, Giampaolo: «Dovremo essere frizzanti»

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Sampdoria-Sassuolo, penultimo appuntamento casalingo per i blucerchiati nel girone di andata: Giampaolo presenta il match in conferenza stampa

La Sampdoria si prepara ad affrontare il Sassuolo di Iachini con l’obiettivo di tornare alle vittorie convincenti che hanno contraddistinto questo girone di andata. Marco Giampaolo, intervenuto nella sala stampa del Mugnaini di Bogliasco, presenta le insidie del match contro i neroverdi.

«Ho espresso un sentimento, mercoledì, che provavo: la delusione e la rabbia è stata grande. Pensavo che la squadra potesse giocarsela meglio e fino alla fine, abbiamo un po’ regalato, un po’ poco fortunati in alcuni episodi e abbiamo pagato a caro prezzo altri. La squadra è stata in grado di rimontare due volte. Solitamente dico alla squadra che bisogna mettersi alle spalle le sconfitte e pensare subito a quella che sarà la nuova prova: mettere alle spalle significa alimentarsi di rabbia non fregarsene. Non bisogna farsi condizionare dal risultato negativo. Dopo aver smaltito la sconfitta ci si prepara per affrontare una nuova gara: la cosa che non mi è piaciuta è l’aver gestito male l’intensità della gara».

«Quando la squadra vinceva ho detto che quelli erano punti messi in cascina, ci stanno mesi di magra. È impensabile pensabile che la Sampdoria possa fare per tutta la stagione un campionato oltre la normalità. Poi possono esserci problemi di altro tipo: situazioni non favorevoli all’interno della partita, ad esempio. Bisogna saper gestire tutto con responsabilità. Hai sbagliato un tempo a Bologna, ma con la Lazio hai fatto una buona gara, a Cagliari abbiamo pagato a caro prezzo un infortunio tecnico: circostanze sfavorevoli che non ci hanno messo nella condizione di vincere le partite. Se le avessimo vinte tutte saremmo tra i primi, questo fa parte del gioco, avere dei momenti negativi, dovremo essere frizzanti dal punto di vista mentale per capire e superare questi momenti».

«Il Sassuolo è partito con un sistema di gioco, ha cambiato e poi è tornato al sistema iniziale. Ha giocato anche lei tre partite, hanno un centrocampo forte che li ha portati in Europa League qualche anno fa, hanno un attacco competitivo. È una squadra da rispettare anche perchè fuori casa hanno ottenuto molti dei punti che hanno oggi in classifica. L’abbiamo preparata nel rispetto dai tempi tecnici di smaltire la Fiorentina, bisogna ripartire con l’acceleratore premuto. Domani saremo davanti ai nostri tifosi che sono sempre e saranno sempre il nostro valore aggiunto»

«I calciatori per me sono come dei figli, io posso rimproverarli ma se li rimproverano gli altri mi dà fastidio: provo questo verso di loro. Io credo che con l’impegno, il lavoro, la dedizione si possa andare oltre le proprie possibilità. Se hai passione, puoi anche migliorare. Se continuo a sostenere questo gruppo e questa squadra è perché vedo la passione, l’impegno, il senso di appartenenza. Qualora non lo riscontrassi più lo farei immediatamente presente a loro e alla società. Bisogna sempre contestualizzare le partite. I calciatori sanno quando sbagliano, io ho il dovere di sottolinearlo, ma loro sono come figli per me: loro devono rispondere al primo requisito che è il senso dell’appartenenza. Quando la squadra perde è la squadra, non il singolo. Le mie scelte sono in funzione del rendimento: quello che gioca meno è già penalizzato dal fatto di vedere poco il campo».

«Il mercato di gennaio è vicino, ma non vicinissimo. Andrà via chi gioca poco, chi reclama spazio: gli scontenti. Quelli cercheremo di assecondarli. Dove possiamo migliorare questa squadra? Non lo so, non è il mercato di giugno, è più complicato. Se ci sarà la possibilità di migliorarsi io sarò contento, ma le valutazioni le farà la società».

«Gli errori possono essere tecnici e di attenzione, l’errore tecnico lo perdoni di più quello di superficialità meno. Io ho il dovere di farli rendere al massimo i giocatori: se riscontro responsabilità il mio lavoro viene agevolata, laddove riscontrassi superficialità c’è poco che io posso fare. Prendiamo un esempio passato: Skriniar. Lui ha pagato molto ad inizio campionato, per quell’errore contro la Juventus, poi contro la Roma e con il Bologna. Avremmo dovuto lapidarlo, ma io in lui riscontrai: umiltà, personalità, voglia di migliorarsi, il saper assorbire le critiche ma reagì. Ora magari tocca a qualcun altro la stessa sorte, ma la risposta deve arrivare dai giocatori, con il lavoro si supera tutto».

«Personalmente mi sono accorto della capacità dello stadio di trascinare la squadra proprio dalla partita contro il Sassuolo dello scorso anno. La squadra deve continuare a guadagnare la fiducia di questo pubblico e lo fai solo con il giusto atteggiamento. La Sampdoria ha sempre avuto un tipo di atteggiamento: sempre propositiva. Questo ci ha permesso di farci sostenere, non dobbiamo sbagliare la via. La squadra sta bene, li abbiamo quasi tutti recuperati, abbiamo qualche coccio da sistemare che ci ha lasciato il post Firenze. I dottori stanno facendo il possibile per avere domani una Sampdoria competitiva».

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