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Giampaolo fa la conta: «Abbiamo parecchi problemi». E su Gabbiadini…

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Sampdoria-Udinese, Giampaolo presenta in conferenza stampa i temi della sfida: «Domani è la partita della responsabilità»

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Tutto pronto perla sfida contro l’Udinese, in programma sabato 26 gennaio alle ore 18 tra le mura dello stadio “Ferraris”. Il tecnico della Sampdoria Marco Giampaolo presenta la sfida in conferenza stampa: «Siamo fin troppo onesti quando facciamo un certo tipo di dichiarazioni, rischiando che poi vengano enfatizzate. L’aver riconosciuto di aver fatto una prestazione al di sotto delle nostre qualità, è solo un messaggio culturale. In un campionato tutte le squadre di Italia, tranne la Juventus che vince sempre, hanno delle partite al di sotto delle proprie qualità. La squadra si è allenata bene questa settimana, c’è qualcuno che si è aggregato solo stamattina, qualche problema di formazione lo abbiamo».

«L’Udinese era partita benissimo in campionato, poi ha avuto qualche risultato negativo, è cambiato il tecnico ed è andata in difficoltà. È una squadra con qualità, fisica, con tanti chili, forte nell’uno contro uno. Ha giocatori che sanno accelerare. È una squadra forte con una classifica che non gli rende giustizia. Mi aspetto una partita veramente complicata. La Sampdoria dovrà giocare a calcio domani, se la mettiamo sul piano della fisicità la perdiamo. Dobbiamo metterla sul piano tecnico. Può darsi che dovrò far iniziare un undici iniziale che possa pagare poi sul piano fisico. Il rischio di presentare una squadra non troppo equilibrata c’è. Domani è la partita di responsabilità collettiva. Linetty si è aggregato ieri con noi, ma l’ho visto bene. Sarà uno spunto di valutazione, Barreto purtroppo non ha recuperato».

«Abbiamo perso due giocatori molto importanti per noi in settimana, non solo Caprari anche Sala. Giocatori importanti per intensità, per modo di lavorare. Davanti abbiamo quattro attaccanti, le gerarchie le deciderà il campo. Rientra in campo Bereszynski, ma ho parecchi altri dubbi legati alle condizioni fisiche dei miei giocatori. Il mercato? Dovete chiedere a Osti, di mercato non parlo piùGabbiadini? In attacco non cambia nulla, o gioca lui o gioca Defrel. Che parta dall’inizio o che possa subentrare ci può stare. Preferisco non mettere i difensori dentro al posto degli attaccanti, preferisco inserire giocatori offensivi. Giocherà, ma non so se dall’inizio. Periodo di adattamento? È pur sempre calcio, alcuni concetti si imparano anche stando in campo. Io devo cercare di inserire un calciatore all’interno di una conoscenza collettiva e in determinate situazioni di gioco. Poi ci sono anche giocatori che sbagliano cose che sanno alla perfezione, tipo il posizionamento sul calcio di punizione che ha portato al gol della Fiorentina».


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