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Sanzione da 1,35 milioni di euro per X (ex Twitter)
Come sappiamo, l’Italia è uno dei paesi europei con le normative più severe in termini di gioco d’azzardo. Questa linea è stata presa nel 2018 con il Decreto Dignità che ha sancito il divieto di promuovere il gioco su qualsiasi tipo di piattaforme, incluse le inserzioni digitali. Nel gennaio 2024, poi, sono entrate in vigore altre restrizioni con lo scopo di proteggere i minori e di regolare al meglio le pubblicità online. Quali sono queste restrizioni?
- C’è l’obbligo di segnalare i contenuti promozionali in modo che gli utenti possano riconoscerli
- Sono state definite delle multe molto elevate in caso di infrazione, fino ai 600.000 euro.
È chiaro, no? Questa normativa intende proteggere i consumatori da tutti i messaggi pubblicitari potenzialmente dannosi. Dall’altro lato, però, c’è un’altra realtà da tenere in considerazione: i colossi del tech devono rispettare tantissime leggi locali diversi e, a volte, capita che qualcosa gli sfugga. Vediamo cosa è successo a X e perché la piattaforma è stata multata.
Le violazioni di X e l’intervento delle autorità
L’AGCOM è l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni ed è l’ente che ha rilevato che X ha commesso ben nove violazioni. Cos’è successo nello specifico? Sembra che alcuni account verificati – quelli con la spunta blu per capirci – sono stati utilizzati per promuovere il gioco d’azzardo. Questo, naturalmente, è del tutto in contrasto con la normativa italiana. Sette di questi profili sono stati bloccati, ma gli altri due continuano a essere operativi e hanno obbligato AGCOM a intervenire e a chiederne la rimozione.
Perché si è verificato questo problema? Il quadro sembra abbastanza chiaro: le grandi piattaforme globali – che non hanno sede in Italia – fanno fatica a rispettare tutti i singoli regolamenti locali. Sembra che le piattaforme digitali internazionali abbiano bisogno di più strumenti per poter garantire che tutto si svolga in linea con le leggi vigenti nei singoli paesi. Quindi, da un lato le autorità stanno rafforzando i controlli, dall’altro lato le piattaforme stanno avendo dei problemi di gestione non indifferenti.
X non è l’unico: Ecco le altre sanzioni ai giganti tech
X non è di certo l’unico colosso tecnologico che ha avuto problemi con le autorità italiane. Ecco quali sono stati gli altri casi di interesse pubblico:
- Nel 2023, YouTube – che è proprietà di Google – ha ricevuto una multa da 2,25 milioni di euro perché erano presenti più di 20.000 video che promuovevano il gioco d’azzardo.
- Twitch – la piattaforma dedicata agli streamer e ai gamer – ha ricevuto una multa da 900.000 euro per lo stesso motivo.
- Meta ha ricevuto una multa da 5,85 milioni di euro perché erano presenti pubblicità illegali e ingannevoli su Facebook e su Instagram.
Da questi dati possiamo dedurre che AGCOM sta intensificando i controlli e si sta impegnando per mantenere i social sicuri, soprattutto per i più giovani.
L’importanza della regolamentazione per le piattaforme
Ma come funziona nello specifico la pubblicazione dei contenuti e quando andrebbero rimossi? I social hanno davvero gli strumenti per garantire la sicurezza degli utenti? Sembra di sì. AGCOM sostiene che le piattaforme hanno la responsabilità di controllare i contenuti che vengono pubblicati e di rimuovere quelli illegali. Sta di fatto, che X non ha usato tutti gli strumenti a sua disposizione per rimuovere i contenuti. Quindi, AGCOM sostiene che X debba migliorare il suo sistema di controllo in modo da non incorrere in altre violazioni.
A questo punto, bisogna farsi una domanda: è giusto imporre delle misure così rigide? Non c’è il rischio di favorire il mercato nero? Il fatto che i brand noti siano meno visibili, potrebbe portare gli utenti a cercare altre piattaforme e, quindi, a cadere in quelle non legali. Certo, non bisogno promuovere il gioco, ma bisogna anche dagli ai giocatori la possibilità di poter scegliere dei bonus senza deposito validi e affidabili, anziché rischiare di cadere in piattaforme non legali.
Una sfida internazionale per le aziende tecnologiche
Le sanzioni inflitte a X e ad altre piattaforme non sono un caso isolato, ma parte di una tendenza più ampia. In Europa, i giganti del tech stanno affrontando una crescente pressione regolatoria, con approcci spesso differenti da paese a paese. Questo crea un contesto normativo frammentato che aumenta i costi di conformità per le aziende, costrette ad adattarsi a regole in continua evoluzione. L’Italia, con il suo approccio severo, potrebbe rappresentare un modello per altre nazioni europee, spingendole a introdurre normative altrettanto rigorose. Per le piattaforme, questo significa navigare in un panorama sempre più complesso, dove l’investimento in tecnologie di monitoraggio e processi di compliance diventa imprescindibile. Non si tratta solo di evitare sanzioni, ma di dimostrare un impegno concreto nel rispettare le regole.
Un difficile equilibrio tra le regole e l’innovazione
Il caso di X e le sanzioni di AGCOM rappresentano un momento significativo nella lotta contro la pubblicità illegale sul gioco d’azzardo in Italia. Da un lato, le autorità mostrano una determinazione crescente nel proteggere i consumatori e i minori; dall’altro, le piattaforme si trovano ad affrontare la sfida di bilanciare innovazione e conformità legale. Questo richiede uno sforzo congiunto tra istituzioni e aziende, ma anche un ripensamento su come regolamentare il settore senza incentivare pratiche illecite. La strada da percorrere è complessa, ma necessaria: proteggere i consumatori non significa soffocare l’innovazione, ma trovare soluzioni che garantiscano sicurezza e trasparenza. In un panorama normativo in continua evoluzione, il futuro della regolamentazione dipenderà dalla capacità di affrontare questa sfida con equilibrio e visione a lungo termine.