Serie A, Castellacci: «Porte chiuse? Conditio sine qua non»
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Serie A, Castellacci: «Porte chiuse? Inevitabile»

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Serie A ancora a porte chiuse? Il parere di Castellacci, presidente dell’Associazione medici calcistici: «Ossessionati dalla contagiosità»

Enrico Castellacci, presidente dell’Associazione medici calcistici, ha parlato ai microfoni di TMW Radio.

CORONAVIRUS – «In questo momento il giocare a porte chiuse è la condicio sine qua non. Si è provato ad allentare un po’, può darsi che ci si arrivi ma siamo ossessionati dal livello di contagiosità. Non ci sono certezze, ricomincerà il campionato non sapendo come andranno le cose. Si dovranno valutare quali protocolli attuare. Ho dato ragione a Gravina quando ha detto che vanno cambiati, siamo d’accordo. Penso che sia il momento giusto per parlarne e per farlo, non si può aspettare il 15 settembre. Dovranno essere considerate le differenze tra Serie A, B e C. A oggi ogni 4 giorni si devono fare i tamponi ma le società delle Serie minori avrebbero difficoltà. Non si può più aspettare, Gravina ha posto il problema, ora è il momento che le commissioni si riuniscano e differenzino i protocolli sulla base della contagiosità».

VACCINO – «Lo farei e lo consigliavo sempre ai ragazzi. In questo caso a maggior ragione, perché appena uno inizierà a stare male si penserà subito al Coronavirus».

STRESS FISICO – «Devo dire che erano gli stessi dubbi che mi ero posto alla ripresa del campionato ma le partite sono state affrontate nel migliore dei modi. Questo mi fa essere ottimista, quando i giocatori riprenderanno supereranno lo stress fisico e mentale».

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