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Torreira idolo in Uruguay: «A Fray Bentos 25mila tifosi della Samp»

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Torreira e il seguito in patria: «Fray Bentos ha 25mila tifosi della Sampdoria. A Genova sto da dieci»

Motore del centrocampo della Sampdoria, Lucas Torreira ha ricevuto recentemente la sua prima convocazione dalla Nazionale dell’Uruguay. Se già il suo nome era conosciuto in patria, da qualche giorno nel suo paese natale non si parla d’altro: «Sono nato a Fray Bentos, una cittadina in Uruguay di 25mila abitanti, dove si vive e si respira calcio. La Serie A è uno dei campionati più forti al mondo, un campionato in cui ho sempre sognato di giocare. Nella mia città ci sono 25mila tifosi della Sampdoria – spiega il classe ’96 – perché ci sono io ma c’è anche Gaston (Ramirez, ndr), ed è difficilissimo vedere due giocatori della stesso paesino ritrovarsi a giocare nella stessa squadra. Ho sempre sognato di giocare con lui, ora anche in Nazionale».

Se Torreira dovesse rientrare tra i convocati per i prossimi Mondiali, non sarebbe l’unico della sua famiglia: «Mio padre fa il radiocronista e la settimana scorsa ha ricevuto la conferma che andrà a fare le radiocronache per l’Uruguay in Russia. Non aspetto altro. Sicuramente la più felice di tutti sarà mia mamma, ma anche mia nonna e i miei fratelli». Un cammino di anni per arrivare a questi livelli: «A tutti i bambini che sognano di diventare professionisti o arrivare in alto posso dire che, se avete un sogno dovete lottare per quel sogno e lavorare tantissimo, fare tanti sacrifici, abbassare la testa e lavorare. Soprattutto serve tanta dedizione per la cosa che avete in mente».

Il numero 34 blucerchiato compensa la sua statura con grinta e intelligenza tattica fuori dal comune: «Il mio talento tecnico è sicuramente essere veloce di pensiero, fare il passaggio giusto, sapere quando fare due tocchi e quando farne tre, pensare un attimo prima la giocata. Credo che questa sia la cosa importante. Sono un ragazzo che lavora sempre per crescere – continua ai microfoni del canale Youtube della Serie A – che ascolta tanto i più grandi che mi danno i consigli: ogni giorno che arrivo al campo voglio imparare qualcosa di nuovo. Nella mia testa l’obiettivo è crescere e diventare sempre più forte».

Quattro anni fa, l’arrivo in Italia e la prima esperienza in Abruzzo: «A Pescara mi ha impressionato tutto, sono stato due anni lì e mi sono trovato molto bene. La cosa più importante è stata imparare a vivere da solo, perché ti fa crescere più in fretta». Poi il salto di qualità, con l’approdo in blucerchiato: «Arrivare alla Sampdoria per me ha significato tanto, a Genova sto da dieci. La cosa più bella è quando esco dallo stadio e trovo la gente che mi aspetta, tanti bambini che vogliono fare una foto con me o vogliono un autografo. Tutto questo mi rende molto orgoglioso e felice. Ringrazio i tifosi della Sampdoria per esserci sempre vicini, sapete che noi non molleremo mai e daremo sempre il 100% per questa maglia così importante nel mondo», ha concluso il centrocampista.

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