Gabbiadini a Sport Week: «Sto bene alla Samp. Ruolo? Finché gioco...» - Samp News 24
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2014

Gabbiadini a Sport Week: «Sto bene alla Samp. Ruolo? Finché gioco…»

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L’anti-divo per eccellenza: questo è quanto traspare da Manolo Gabbiadini, ragazzo semplice e con i piedi per terra, nonostante sia uno dei giovani più interessanti del nostro calcio. Lo ha confermato anche in una lunga intervista rilasciata a Sport Week, dove ha parlato di sé e del momento blucerchiato. Un Gabbiadini sereno con sé stesso: «Sono contento di come sono fatto. Io nello spogliatoio rido e scherzo, ma solo lì. I miei mi hanno insegnato che l’unico modo per non cadere è tenere i piedi per terra». Gabbiadini non dimentica la famiglia e un passato alternativo al calciatore: «Mio padre è camionista: se penso a lui, capisco che non sono io quello che ha fatto sacrifici in famiglia. Non avessi giocato, forse avrei lavorato nell’officina di mio zio».

TRA LEBRON E POCHE PAZZIE – Gabbiadini, ragazzo per bene, ha fatto poche pazzie: «Ho fatto cose matte sicuramente, ma adesso non le ricordo: forse buttarmi giù con l’elastico è una di queste. Non ho mai marinato la scuola, né risposto male ai miei genitori. Le discoteche non fanno per me, preferisco guardare film con la mia ragazza oppure passeggiare con il mio cane LeBron – racconta il numero 11 blucerchiato – Si chiama come il cestista: l’ho visto dal vivo a New York, mi piace molto». La vita non è solo calcio: «Ho sogni legati alla famiglia: vorrei sposarmi e avere dei figli. Ho desideri normali, come molti».

SAMP E MIHAJLOVIC – Parlando di Samp, Gabbiadini può esser soddisfatto: «Alla Samp ho legato con Regini, Obiang, Da Costa e Gastaldello. E poi c’è Palombo, che è una persona straordinaria. Ma non sono uno a cui piace parlare degli altri, nemmeno per dire cose belle». Uno sguardo è rivolto anche al futuro: «Se non avessi passione, non farei questo lavoro: smetterò quando non mi divertirò più. Per ora mi sento lo stesso di quando giocavo da bambino all’oratorio. Giocavo tutti i giorni con gli amici e la domenica con mio padre». Sul paragone con Mihajlovic e le sue punizioni: «Ogni tanto lo sfido, ma dopo dieci minuti va sempre via, forse non gli piace quello che vede. Comunque di solito vince lui…».

PASSATO E FUTURO – E poi il ricordo dei primi momenti da professionista: «Con i miei primi soldi da calciatore non ho fatto nulla di particolare, li ho messi in banca. Il giorno dopo l’esordio in A con l’Atalanta, pensate che ero a riparare auto». Si è parlato molto del suo ruolo in campo: «Non mi importa, basta giocare. Ora sono molto più attaccante, con Rossi agivo da esterno offensivo». Piccola critica a sé stesso: «Dovrei essere più stronzo, sono un buono ma non un fesso: odio chi pretende di raccontarmi bugie». Bypassato il duello Icardi-Lopez: «Fatti loro». Il calcio per Gabbiadini è «fare nuove esperienze di vita e conoscere gente diversa». E infine sul suo futuro: «Alla Samp sto bene, Mihajlovic mi ha ridato la voglia di giocare».

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