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Giampaolo ritrova Djuricic: «Uno dei miei due crucci alla Samp»

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Giampaolo ricorda i suoi rimpianti principali sulla panchina della Samp: «Uno è Djuricic, l’altro è Campaña: sono i miei due crucci»

Questa sera andrà in scena Sampdoria-Sassuolo, partita che chiuderà la nona giornata di Serie A. Le sconfitte di Roma e Milan e i pareggi di Fiorentina e Torino rendono più che mai appetibili i tre punti per i blucerchiati, che in caso di vittoria salirebbero nelle zone nobili della classifica: anche per questo il tecnico doriano Marco Giampaolo sta ponderando più del solito – qui le probabili formazioni -, come affermato ieri in conferenza stampa, che squadra schierare questa sera. Fra le fila degli emiliani giocherà molto probabilmente, data l’assenza di Kevin Prince Boateng in attacco, Filip Djuricic. L’amore fra Giampaolo e il trequartista serbo non sembrava mai essere nato, ma l’ex numero 10 doriano rappresenta un grande rimpianto per l’allenatore blucerchiato: «È uno dei miei due crucci alla Samp. Per me Djuricic è un giocatore importante, ho visto delle cose in lui anche se gli dicevo sempre che “gli manca uno per fare trentuno”. A gennaio scorso De Zerbi mi aveva telefonato perché voleva prenderlo e gli risposi “è forte, può spaccare da un momento all’altro».

Insomma, a quanto pare, fosse stato per Giampaolo, Djuricic avrebbe potuto scrivere una storia diversa con la Sampdoria. C’è però un altro centrocampista che rappresenta un rimpianto per il tecnico, quel Josè Campaña che Osti aveva prelevato a parametro zero qualche tempo prima: «Quando sono arrivato alla Samp – riporta Il Secolo XIXmi chiesero di dare un occhio a questo spagnolo che i tecnici precedenti non avevano osservato in estate. Era rientrato da un prestito a una squadra spagnola. Mi è piaciuto subito, tanto è vero che l’ho voluto portare con me in ritiro a Ponte di Legno, preferendolo ad altri centrocampisti rientrati dai prestiti in B. Aveva qualità, nella mia testa era la mia mezzala. Poi succede che andiamo a disputare una tournée in Spagna, due partite, una Malaga e poi il Gamper con il Barcellona e lo convoco, ma lo vedo partire con due valigioni enormi, un messaggio chiaro – conclude Giampaolo –, non voleva restare. Mi sono sentito tradito»

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