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Rivoluzione Giampaolo: ora la Samp pensa laterale

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Le vittorie contro il Bologna e il Parma hanno una matrice comune: la Samp non attacca più centralmente, ma ha imparato a usare le fasce

La vittoria sul Parma, per la Sampdoria, ha rappresentato un importante passo in avanti. Partite di questo tipo, con gli avversari chiusi dietro la linea del pallone pronti a difendersi in undici e a ripartire in contropiede, si rischia seriamente di non riuscire a vincerle, o peggio, anche di perderle, magari sull’unica incursione offensiva dell’altra squadra. Invece la Samp è stata molto brava, come ammesso anche dal tecnico Marco Giampaolo, ad essere paziente, a trovare il giusto pertugio per buttare già il muro eretto dalla difesa crociata. Non è però stata solo la caparbietà ad aiutare i blucerchiati: è cambiato qualcosa nello sviluppo della manovra offensiva. Sì, perché la Sampdoria ha usato molto più del solito le fasce laterali, forse come mai aveva fatto nel triennio di Giampaolo.

Non è un caso che Jacopo Sala sia stato uno dei migliori in campo e che Dennis Praet sia riuscito a mettere a referto ben due assist. Terzini alti e larghi, sulla linea dell’out, hanno costretto il Parma ad un continuo lavoro di rincorsa e di allargamento delle maglie, ad una “fisarmonica” che ha piano piano stancato gli interpreti della formazione di Roberto D’Aversa. E la Samp, poi, al momento opportuno, ha saputo sfondare lateralmente e colpire i crociati con un uno-due da knock-out. Nulla di casuale, ovviamente, ma una precisa indicazione di Giampaolo: la Samp che attaccava centralmente, con i soliti tocchi al limite dell’area a cercare le giuste imbucate, era diventata troppo prevedibile.

E allora, ecco il cambiamento che ha permesso alla squadra di mettere una freccia in più nella faretra, e di usarla al momento più opportuno: scarichi laterali immediati, sovrapposizione continua dei terzini alle mezze ali, palla bassa al centro per l’inserimento a rimorchio di un attaccante – Gianluca Caprari con il Parma – o di un centrocampista –  Dennis Praet con il Bologna. Insomma, una piccola rivoluzione che ha aiutato la Sampdoria ad essere meno prevedibile e ad utilizzare meglio l’ampiezza del campo. Senza cambiare modulo, senza discostarsi dal proprio credo tattico, Giampaolo è riuscito a dare alla sua Samp un’impronta diversa, un’imprevedibilità nuova, soluzioni offensive differenti: un “pensiero laterale” che prima non faceva parte del DNA di questa squadra. E non è un caso che questo cambiamento sia coinciso con due vittorie e un pareggio in campionato e il passaggio del turno in Coppa Italia. È questo il segreto di una Samp che, ora lo si può dire, sembra essersi lasciata alle spalle il periodo di crisi di novembre.

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