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Linetty, che beffa da Nawalka. E non è la prima volta

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Linetty resta a secco di minuti con la Polonia ai Mondiali: il ct Nawalka lo aveva relegato in panchina anche due anni fa agli Europei

Se per la Polonia il percorso ai Mondiali è già finito, per Karol Linetty non è mai cominciato. O meglio, non sul campo. In albergo forse, o durante gli allenamenti in Russia, in cui ha sudato tanto ma raccolto zero. Il ct Adam Nawalka non gli ha concesso neanche un minuto di gioco, in tutte le tre partite disputate dalla Nazionale: contro Senegal e Colombia, il centrocampista della Sampdoria è rimasto a guardar perdere i compagni, ma almeno nell’ultima gara contro il Giappone – ormai ininfluente ai fini del già compromesso passaggio del turno – si sarebbe aspettato un segnale dal tecnico, un cenno che lo facesse alzare dalla panchina e godere della preziosa vetrina internazionale.

E invece niente, Nawalka ha optato per la linea dura e – per salvare quel che rimaneva della propria reputazione, dopo l’eliminazione matematica già ai gironi – non ha speso neanche il terzo cambio nel finale di partita, deciso a mantenere lo status quo fino al triplice fischio dell’arbitro. Linetty non l’ha certo presa bene, tanto più che – dati alla mano – è stato l’unico giocatore di movimento della Polonia a cui non è stato concesso neanche un minuto in questi Mondiali: a fargli compagnia solamente Bartosz Bialkowski, che però, essendosi unito alla disastrosa spedizione in Russia da secondo portiere alle spalle di Sczeszny, sapeva già quale sarebbe stato il suo destino.

La scelta tecnica di Nawalka, per quanto infelice, non si discute, ma gli estremi per l’accanimento ci sono tutti. Il ct, infatti, si era comportato in maniera identica in occasione degli ultimi Europei del 2016: aveva impiegato Linetty nelle fasi di qualificazione, lo aveva convocato per quelle finali, e poi incredibilmente condannato a guardare da bordocampo le partite contro Irlanda del Nord, Germania, Ucraina (ai gironi), Svizzera e Portogallo (rispettivamente ottavi e quarti di finale). Perlomeno, in quel caso, a discolpa di Nawalka c’erano la giovane età del giocatore – allora ventunenne – e la mancanza di esperienza in campionati impegnativi come la Serie A, dato che solo dopo la fine degli Europei la Sampdoria si era fatta viva per acquistarne il cartellino dal Lech Poznan. Per Linetty rimane almeno la magra consolazione di avere la coscienza a posto, non essendosi reso partecipe della figuraccia di cui la Polonia è stata protagonista in questi giorni. E quel sorriso amaro che dice: «Se ci fossi stato io, forse…».

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