Zenga in conferenza stampa: «Partita particolare. Cassano potrebbe anche partire dal primo minuto» - Samp News 24
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2015

Zenga in conferenza stampa: «Partita particolare. Cassano potrebbe anche partire dal primo minuto»

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Dopo la rifinitura mattutina a porte chiuse, mister Zenga incontro la stampa per la consueta conferenza alla vigilia di ogni partita. Questa volta l’avversario non è uno qualunque, bensì l’Inter di Roberto Mancini, che ha vinto tutte le partite, tranne l’ultima contro la Fiorentina, che ha effettutato il sorpasso ed è diventata capolista. Tanti incroci  da  ex per numerosi dei soggetti che varcheranno le porte del “Ferraris” domani, in primis i due signori seduti sulle panchine delle rispettive squadre.

Con qualche minuto di ritardo, il mister è arrivato in sala stampa e prende la parola: «Oggi inizio a parlare io. Domani c’è una partita particolare. All’Inter sono stato 22 anni della mia vita, se venissi qui a dirvi che è un avversario come gli altri non avrei rispetto per me stesso e per la mia storia. Ma come ben saprete, nella mia storia c’è stata e c’è tuttora la Sampdoria e voglio fare il bene per la Sampdoria. Ciò che mi preme sottolineare è che per me non sarà una partita normale. Più volte ho detto che solo il fatto di essere stato accostato a quella panchina mi ha inorgoglito. Ma come ho detto alla presentazione, il mio é un punto d’arrivo alla Sampdoria. Ho fatto questa premessa perché adesso voglio parlare solo della mia Samp».

Zenga prosegue parlando della Serie A di quest’anno, apparentemente equilibrata, ma con alcune sorprese da parte delle cosidette “big”: «Al di là della nostra partita di Bergamo, il campionato stesso ha delle oscillazioni impreviste. Le partenze di Roma e Juve lo testimoniano, lo stesso Napoli che adesso si sta riprendendo. Questa altalena di risultati spiega di squadre che son migliorate tantissimo come Atalanta, Chievo e Sassuolo. Ogni partita è tremendamente difficile, battere la Roma non implica vincere a Bergamo».

Quando gli si fa notare che questa squadra ha un rendimento più basso quando non gioca tra le mura casalinghe, il tecnico non ha dubbi sui motivi: «L’atteggiamento fuori casa cambia rispetto a quello che in casa perché a Genova abbiamo un pubblico fantastico. Se sei più determinato del solito, puoi dare più continuità di risultati ed uscire da situazioni con episodi fortunati. Perché se non attacchi con determinazione, con la Roma Manolas non fa autorete. Dobbiamo dare un senso di continuità fuori casa, ma senza fare grandi paragoni, anche l’anno scorso la Samp faticava in trasferta».

Poi commenta così la bruciante sconfitta che i nerazzurri hanno subìto durante l’ultima giornata: «L’Inter con la Fiorentina ha perso per episodi. Tante volte preferirei non fare la conferenza post partita, perché non hai la sensazione giusta per analizzarla, bisognerebbe almeno riguardarla un’altra volta».

I problemi di formazione esistono, eccome, anche a causa dei frequenti infortuni che stanno colpendo i blucerchiati: «Ogni allenatore prepara la partita per vincere, cercando di mettere i giocatori nel ruolo migliore. Però poi emergono tanti aspetti, che ti possono scombussolare tutto. E in questo, bisogna crescere in personalità, non sottovalutando il fatto che si gioca 11 contro 11 e l’avversario può anche far meglio di te. A volte le piccole cose portano a fare delle giocate differenti. A Bergamo non ci veniva il gioco, abbiamo avuto un atteggiamento meno aggressivo, meno attento. Abbiamo tanti margini di miglioramento, se sarò bravo riusciremo a dare una continuità di prestazioni, che porta ai risultati. E’ lì che sto lavorando».

Resta ancora qualche dubbio su chi possa andare domani in campo dal primo minuto: «Muriel ed Ivan sono stati convocati. Vantaggi non ne dò, perché il mio amico Mancio gioca a nascondino ed io faccio altrettanto (ride, ndr). Sono convinto che gli 11 giocatori che giocheranno daranno il massimo. Cassano? Antonio ha personalità, carisma. Ha una grande attitudine nel vedere giocate in spazi che nessuno si immagina. Minuti nelle gambe? Non sono un preparatore atletico (scherza). Magari può partire dall’inizio. Sono situazioni che vengono naturali, per riportarlo al 100%».

Inevitabilmente, spazio ai ricordi, con un pizzico di malinconia: «La prima volta che ho giocato insieme a Mancio era l’84 a Locarno. Pensate quante cose abbiamo condiviso. Qui ha fatto la storia, se non fosse stato per la punizione di Koeman avremmo la coppa campioni, tanta roba».

Emiliano Viviano è stato autore fino ad ora di grandi prestazioni, e chissà che non possa arrivare anche la maglia azzurra, di nuovo: «Ho la fortuna non solo di avere Viviano che para, ma di avere gente li davanti con un altissimo potenziale. Lavoro per riportarlo in Nazionale».

Per finire, un’ultima battuta sulla rosa a disposizione del mister, ricca di giovani  di  ottime prospettive, e sugli obiettivi per questa stagione: «Correa? Un giocatore di quel potenziale bisogna sostenerlo. Abbiamo moltissimi giovani e poi abbiamo Cassano  che è il calcio. Possiamo divertirci con un reparto offensivo del genere. Il nostro obiettivo è la parte sinistra della classifica, fare un punto in più della scorsa stagione, facendo crescere i tanti giovani divertendoci».

Dal nostro inviato a Bogliasco
Gabriele Corso

 

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