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Il disastro non è di tutti: tre migliori e due incolpevoli

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Una partita da dimenticare, ma non tutti hanno offerto il peggio delle loro qualità: ecco chi si salva della trasferta di Udine

Il fallo di Puggioni su Maxi Lopez, il rigore conseguente e la doppia ammonizione di Barreto hanno condizionato l’esito finale di Udinese-Sampdoria. Gli episodi, tuttavia, non giustificano la più brutta prestazione della stagione, come hanno sottolineato nelle interviste post-partita di Ramirez e Pradè. Una squadra nulla, in difficoltà contro una compagine che aveva iniziato la gara impaurita, zero trame di gioco rispetto al match contro il Milan. Difficile fare un bilancio di chi sale e chi scende della gara disputata alla “Dacia Arena”: se dobbiamo individuare i tre giocatori che si sono meglio distinti nei novanta minuti, non c’è dubbio che sopra la sufficienza ci sia Praet, il più lucido del centrocampo blucerchiato. Il ruolo di esterno sembra che sia aderito perfettamente alla personalità del belga, che si propone sulla fascia con caparbietà anche quando i compagni sono in ritardo, e contro l’Udinese è l’unico capace di crossare il pallone in mezzo. Peccato per la conclusione deviata dalla difesa bianconera, la cui traiettoria era sembrata interessante.

Il secondo giocatore sul podio è Linetty: se fosse stato schierato dal primo minuto al posto di Barreto, probabilmente avremmo visto un’altra gara. Il polacco non è tecnico come il paraguaiano, ma è più concreto e forse in una partita fisica come quella contro i ragazzi di Delneri sarebbe stata una scelta azzeccata. Il terzo giocatore da salvare è Ramirez. Malgrado non appaia lucido come domenica scorsa, il trequartista fa reparto da solo, fino a che non è costretto ad arretrare per coprire il buco lasciato da Barreto. Il capitolo relativo ai peggiori è decisamente più complicato. Troppo facile puntare il dito contro Puggioni per il fallo su Maxi Lopez, nessuno dice che non sia stato ingenuo e abbia agito d’impulso, ma la partita fino all’1-0 poteva essere ancora rimessa in piedi. Come si è arrivati dal 1-0 al 4-0 è un concorso di colpa tra falli, decisioni arbitrali e ingenuità.

Il portiere blucerchiato non sarebbe intervenuto se Berezynski non avesse concesso quella rimessa laterale? Con il senno di poi è difficile a dirsi. Non è nemmeno giusto condannare del tutto Barreto, il primo fallo per cui è stato ammonito – visto al replay – non sembra così grave come valutato dall’arbitro, il secondo è sacrosanto ma il rosso deriva dalla somma dei due. Insomma, se si sommano fra loro le disattenzioni di tutti, si arriva a capire come sia maturato il 4-0. Gli unici due giocatori che lasciamo nel limbo, tra i sommersi e i salvati, sono Zapata e Silvestre. L’attaccante blucerchiato ha comunque fatto il suo, sia in propensione offensiva che nei movimenti senza palla, ma se la squadra non ha girato non si può indicare lui come responsabile. Il difensore invece è incolpevole sugli episodi che definiscono la partita, la sua prestazione è forse la migliore di tutto il reparto, purtroppo senza riuscire a trascinare i compagni fuori dalla situazione negativa.

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