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Giampaolo e il finale: «Mi chiarirò le idee». Pecca Andersen

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Sampdoria-Lazio, Giampaolo presenta in conferenza stampa i temi della sfida: «Non giocheremo in infradito»

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La Sampdoria è pronta ad affrontare la Lazio tra le mura del “Ferraris”, in programma domenica 28 aprile alle ore 18. Il tecnico blucerchiato Marco Giampaolo presenta la sfida in conferenza stampa: «La sconfitta di Bologna ha rallentato fortemente la corsa all’Europa. Quando perdi punti e le altre vincono, anche parzialmente, ti metti nella condizione di non poter sbagliare mai. Ci manca sempre quell’uno per fare trentuno. Non è detto che quell’uno sia riconducibile ai valori della squadra, va colmato col lavoro e la programmazione altrimenti non ce la fai mai. Le ultime partite che rimangono contengono una parte di quel valore lì. La capacità di migliorarsi sempre per alzare il livello della competizione è importante. Gli ultimi cinque step determineranno ancora meglio quanto è consistente quell’uno per fare trentuno. Sono molto attento perché la squadra negli ultimi tre anni è migliorata. Siamo migliorati in prestazioni e autostima al netto di quelle che sono le cessioni, le plusvalenze e il bilancio che risultano determinanti nella crescita della squadra. Dobbiamo lavorare su quello che possiamo migliorare, questa è la chiave interessante».

«La delusione ci sta, perché hai perso un’opportunità ma non deve intaccare nulla. Si deve ragionare sul quel qualcosa che mi manca per essere completi. Se affrontassimo le ultime cinque con le infradito saremmo punto e a capo. Se il fatturato mi dice che la Sampdoria deve stare tra l’ottavo e dodicesimo posto senza considerare l’azione, una visione più ampia, devo rassegnarmi. Si lavora per fare qualcosa di straordinario, se ci togliete questo restano solo numeri. La squadra deve fare meglio per ripartire la prossima stagione con la considerazione di quello che si può diventare. Tutti convocati tranne Andersen perché è indisponibile. Mi aspetto una Lazio molto forte. Ritengo che possano arrivare nelle prime quattro e non come quarta. Penso che abbiano valori forti, è vero che mancheranno due pezzi da novanta come Milinkovic Savic e Luis Alberto, ma hanno fisicità, esperienza e qualità. Mi aspetto una partita durissima. Sono tutte difficili le ultime, dipende molto dallo spirito di voler fare e poter fare una grande prestazione. Il risultato sarà quel che sarà. La squadra deve raschiare il fondo del barile, dare tutto. Deve mantenere alto il profilo, l’onore di quello che ha saputo fare fino ad oggi. È l’ultima partita utile, quindi va giocata con grande senso di responsabilità».

«Non ho deciso chi sostituirà Andersen. Ho diversi dubbi e questa mattina li ho shakerati per capire con chi meglio partire. Sono in alto mare con la formazione, cercherò di mettere assieme due calciatori che si completano su tanti punti di vista, tecnico, tattico e strategico. Sono necessarie alcune riflessioni. Non è l’unico dubbio. Audero? Ci ha messo la faccia dopo la partita, è tranquillo e ha personalità. Quel tipo di errore fa parte delle cose su cui bisogna lavorare. Ha giocato tante partite, ci ha fatto vincere tante partite. Ha fatto tanti errori in una sola partita, meglio così che pochi errori in tante partite. È un ragazzo giovane che crescerà anche tramite gli errori. Murru? Ha fatto grandi miglioramenti ed è diverso da come è arrivato. È merito suo. È migliorato nel lavoro e nell’approccio allo stesso. Entrambi si sono meritati la convocazione in nazionale. Questo è uno step per arrivare ad essere convocati non solo per lo stage».

«Se la Sampdoria arrivasse settima, sarebbe un ottimo campionato. Se non ci arriveremo, avremo qualcosa su cui riflettere. La volontà e la capacità sono due cose diverse. Non c’è mancanza di volontà, spesso ci sono delle difficoltà. Il salto di qualità dipende da tutti: dall’allenatore, dai giocatori, dal club. Non dipende dai tifosi perché loro ci stanno sempre. Non è una questione di carattere e nemmeno di attributi, è solo un salto di qualità di mentalità dentro al quale c’è tutto. Quell’uno che fa trentuno contiene tutto. Faremo delle riflessioni per capire se può arrivare quell’uno. Queste cinque partite mi chiariranno le idee. Io non ho nulla da recriminare alla squadra, ma voglio spronarla a fare bene. Non dobbiamo rassegnarci a fare un campionato da ottavo dodicesimo posto. Io non posso fare più quel campionato lì. L’ambizione della Sampdoria deve essere avvicinarsi alle squadre che stanno più in alto in classifica e capire come poterlo fare».


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