Eder: «L'Europa? Non parliamone ora. Abbiamo un gruppo fantastico» - Samp News 24
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2014

Eder: «L’Europa? Non parliamone ora. Abbiamo un gruppo fantastico»

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Da Gubbio allo Juventus Stadium. Dalla media Serie B alla zona Champions. Da Beppe Iachini a Sinisa Mihajlovic. Ne ha passate tante in blucerchiato Eder Citadin Martins, che ricorda ai microfoni de “La Gazzetta dello Sport” come il vento sia molto cambiato: «28 gennaio 2012, mi ricordo bene quel giorno. Feci l’esordio nella Samp in un momento molto difficile. Eravamo a dodici punti dai play-off, c’era un’aria di delusione. Poi è venuta la vittoria di Grosseto, ci siamo compattati con la convinzione d’esser forti. E sono arrivati i play-off con due turni d’anticipo». Molto tempo è passato: «Sono tre anni dal debutto con questa maglia e la Samp ha avuto una crescita continua, soffrendo un po’ all’inizio e svoltando radicalmente dopo l’arrivo di Mihajlovic».

MIHA E GRUPPOMihajlovic quindi uomo della svolta: «Merito suo e del gruppo. Nel primo anno dopo il ritorno in A siamo partiti male. Poi Mihajlovic ci ha guidato a una salvezza tranquilla e lì è nato il nostro spogliatoio. Ora siamo in una posizione inaspettata per tutti. Il cammino è ancora lunghissimo, chi sta dietro è partito per essere al posto nostro. Mi riferisco a squadra come Milan, Fiorentina, Inter, tutte con grande qualità. È anche vero però che sin qui abbiamo perso solo una volta e il merito è nostro». Il gruppo c’è, come ha confermato la cena di fine anno dell’altro giorno: «Tutti quelli che sono arrivati dopo la promozione hanno avuto la stessa sensazione. Qui usciamo insieme, talvolta anche con Sinisa e lo staff. Mihajlovic ci ha insegnato che il bene della squadra è sopra ogni cosa».

FORMA FISICA – Eder ha sempre detto che qualche rete in meno era un prezzo giusto da pagare per una Samp competitiva: «Sono partito segnando poco, però le prestazioni erano positive e mi bastava. Non sono ossessionato dai gol. Con Rossi segnavo molto, ma eravamo penultimi – dice l’attaccante brasiliano -. Preferisco questa situazione. Gli esterni devono sacrificarsi, ma per questa classifica farei qualunque cosa». Molti dicono che Eder sia affidabile: «Sono migliorato molto negli ultimi anni. Prima c’erano state stagioni con qualche infortunio di troppo. Invece l’anno scorso ben 33 presenze e quest’anno sono stato sempre a disposizione. Con il professor Bovenzi il lavoro in allenamento è sempre ad alta intensità, ma dà ottimi frutti. Stare bene è tutto nel calcio d’oggi».

GABBIADINI E L’EUROPA – Manca l’ufficialità, ma Gabbiadini è vicino ai saluti: «Manolo ha sempre fatto bene da quando è qui, le scelte dipendono dalla società. Se andrà via, gli dico in bocca al lupo, ma spero possa restare con noi». Il sogno è l’Europa con la Samp: «Per ora non ne parlo: se non ce la facessimo, sarebbe una grande delusione per i tifosi». Però la Samp è in corsa per l’obiettivo: «Non lo nego. Che si giochi contro una squadra di media classifica o in casa della Juve, noi pensiamo a giocare da Sampdoria: è la filosofia di Mihajlovic. Se penso che siamo lassù, pur avendo lasciato qualche punto per strada… non illudiamoci. Riparliamone all’inizio del girone di ritorno».

UDINESE – Associando il nome di Eder a quello dell’Udinese, i friulani si preoccupano. Cinque i gol di Eder contro i bianconeri: «Anche loro però sono un gruppo solido e temibile. Totò Di Natale è sempre lo stesso: fortissimo, anche se passano gli anni. Una squadra strana: batte l’Inter e poi perde in casa con il Verona». Spesso Samp-Udinese è stato spareggio da Europa all’inizio degli anni 2000: «Non lo sapevo, ma vorrei tanto a maggio poterla affrontare al ritorno con un traguardo così importante in palio».

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