Mihajlovic: «Un rischio venire alla Samp. Puntiamo alla parte sinistra» - Samp News 24
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2014

Mihajlovic: «Un rischio venire alla Samp. Puntiamo alla parte sinistra»

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Esattamente un anno fa Sinisa Mihajlovic diventata il nuovo allenatore della Sampdoria, sostituendo l’esonerato Delio Rossi. È lui l’odierno protagonista, a cui Samp TV ha voluto dedicare ampio spazio con una intervista sul lungo momento in blucerchiato: «Ho sempre ragionato con il cuore. Avrei potuto continuare a lavorare con la Serbia, ma quando mi è arrivata la chiamata della Sampdoria ho pensato di sdebitarmi per quello che la Sampdoria aveva fatto per me tanti anni fa, quando ero in un periodo difficile. È stato un grosso rischio, tutte le persone con le quali avevo parlato mi dicevano di non accettare. Mi mancava il lavoro d’Italia tutti i giorni e le tensioni provenienti da un club: una bella sfida che decisi di intraprendere. Sono molto contento, seppur dispiaciuto di aver lasciato la mia Nazionale». 

Un ritorno che lo ha visto trionfare in entrambi i derby disputati: «Mi ha fatto piacere vincerli, ma ci penso solo quando dobbiamo giocarlo. Tra qualche mese spero di ottenere lo stesso risultato, perché per Genova il derby è sentito e porta tre punti importanti: non dobbiamo caricarci troppo come altre volte, consapevoli che con il nostro spirito possiamo battere chiunque».
 
Un piccolo appunto sul modulo: «Il 4-2-3-1 è quello più offensivo, bisogna poi vedere le caratteristiche dei giocatori. Però con Gabbiadini ed Eder è necessario attuare il 4-3-3 perché sarebbero troppo sacrificati con il primo modulo. Stanno dando una grande mano anche quando c’è da coprire, sono i nostri primi difensori. I risultati premiano loro è tutta la squadra.
 
Una Samp, comunque, fatta di giovani: «Non guardo l’età, perché se uno è forte lo è. Mi assumo dei rischi facendo giocare uno giovane, in quanto possono far bene o male. Se sanno che, sbagliando, giocano ugualmente possono diventare anche più forti dei ragazzi di 26 anni. In Italia è difficile farli crescere, non si ha proprio il tempo. Quando succede come con Okaka, Soriano, Obiang o Mustafi è un motivo d’orgoglio».
 
Infine, uno sguardo alla classifica: «Non è semplice dichiarare obiettivi prima del campionato, io l’ho fatto perché sono convinto che arriveremo dalla parte sinistra. Ho visto come abbiamo lavorato lo scorso anno e, con la preparazione fatta insieme, saremmo stati ancora più squadra. È doveroso però aumentare l’obiettivo appena ne abbiamo raggiunto uno, anche se dobbiamo migliorare ancora molto. In pochi avrebbero pensato a questo avvio di stagione, meritato».

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