Bovenzi e una Samp sprint: «I nostri sono ragazzi preparati» - Samp News 24
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2015

Bovenzi e una Samp sprint: «I nostri sono ragazzi preparati»

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Sinisa Mihajlovic fu profetico: «Difficile che ci mettano sotto fisicamente». Queste le parole del serbo dopo la vittoria a Bergamo. In effetti, se la Samp ha avuto qualche problema nell’ultimo periodo, la questione è sembrata più mentale e psicologica che effettivamente fisica. Il merito di questa eccellenza di tipo atletico va allo staff blucerchiato, a partire da Antonio Bovenzi, preparatore atletico doriano, passando per i suoi collaboratori Vincenzo Manzi e Massimo Catalano. Dopo ogni gara casalinga e ogni allenamento, questi scaricano un’enorme mole di dati che permettono di calibrare la preparazione di ogni giocatore

Lo conferma lo stesso Bovenzi in un’intervista a “Il Secolo XIX”: «Ci sono diverse basi di valutazione, come la potenza metabolica o la distanza equivalente… noi abbiamo scelto i metri percorsi al minuto. Si aggiornano i dati di ogni giocatore partita dopo partita, c’è un limite minimo, uno massimo e una media. Quando vediamo per esempio che un singolo è sottomedia per un paio di allenamenti di fila o per un paio di partite, cerchiamo di capire perché». In quel caso scatta una sorta di nomination: «Chiamiamo il giocatore e insieme all’allenatore cerchiamo di capire come mai non performi come prima».

Un meccanismo che funziona visti i risultati: «Noi abbiamo sempre applicato le stesse metodologie, ma a Firenze ad esempio hanno funzionato molto bene. Quando hai buon motore – come qui – devi solo farlo girare e metterci l’olio. Poi va da solo. I nostri giocatori sono tutti preparati e pronti». Un riferimento è anche al calciomercato: «Penso che Napoli e Bologna ci ringrazieranno per come gli abbiamo mandato Gabbiadini, Krsticic e Gastaldello». E sul presente: «Stiamo lavorando su Muriel, che non si allenava dal 4 novembre, e su Eto’o, che richiede una gestione individuale».

Bovenzi traccia anche un piccolo riassunto della stagione: «Partendo da un concetto fondamentale: non c’è nessuna relazione tra il risultato della partita e la prestazione fisica. Il risultato è un’espressione multifattoriale, fortuna e sfortuna, tiri dentro e tifi fuori… sono convintissimo, ad esempio, che sia a Cesena che contro il Chievo la prestazione fisica superiore è stata la nostra. Purtroppo fuori casa non abbiamo i dati. La nostra prestazione migliore? Contro la Roma. Eppure quella sera il possesso palla dei giallorossi è stato circa al 70%». Ci sono stati anche momenti di difficoltà: «I secondi tempi contro Fiorentina e Atalanta all’andata. Con i viola abbiamo vinto noi, ma loro fisicamente hanno fatto un 5% più di noi: non è poco».

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