Coppa Italia: buona la prima, ma squadra ancora incompleta - Samp News 24
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Editoriale

Coppa Italia: buona la prima, ma squadra ancora incompleta

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La Samp è ancora un piccolo cantiere, ma vince a Crotone e passa il turno in Coppa Italia. Difesa da rivedere, attacco da completare

COPPA ITALIA, CROTONE-SAMPDORIA: GLI HIGHLIGHTS
COPPA ITALIA, CROTONE-SAMPDORIA: LE PAGELLE

Verrebbe da dire buona la prima per la Sampdoria di Di Francesco, la prima ufficiale ovviamente, in Coppa Italia, eppure qualche sbavatura fa capire che i lavori sono ancora in corso. Normale quando si cambia allenatore e l’estate è inevitabilmente di transizione: il Doria ha cambiato modulo, passando dal 4-3-1-2 al 4-3-3, deve cambiare alcuni interpreti, ha perso due elementi della spina dorsale (Andersen e Praet) e lo stesso allenatore si ritrova con giocatori che appartenevano o al precedente tecnico, Giampaolo, o a qualcun altro che inizialmente sembrava pronto a sedersi sulla sua panchina, Pioli. Maroni e Thorsby sono due di questi, con il primo che però a Crotone è riuscito quasi del tutto a voltare pagina, dopo un precampionato molto difficile, durante il quale lo stesso Di Francesco ha detto ci volesse tempo: come dargli torto, d’altronde. Il tempo lo ha premiato con un gol di tempismo e ottimo inserimento, culminato purtroppo in un infortunio che lo terrà fermo sicuramente per almeno un mese. Questo, come se non bastassero già le altre richieste, costringe la dirigenza ad accelerare sul mercato e trovare quei due esterni che sta chiedendo Di Francesco dal momento del suo arrivo.

Veniamo alla partita, però. Poteva mettersi male, perché il Crotone è sceso in campo col piglio giusto, come ci si aspettava, inoltre il dover giocare lontano dal “Ferraris” ha sicuramente contribuito: buona la cornice di tifosi, che d’altronde quest’estate non ha lasciato sola la squadra né a Monaco, né a Parma, ma le disattenzioni si pagano e i cali di concentrazione anche. Lo sa bene Bereszynski, che non solo si perde il passaggio di Barberis all’8′ del primo tempo, ma alza subito bandiera bianca lasciando che Molina possa tirare indisturbato. Come se dinanzi a sé ci fosse un’amichevole di poco conto, che non determina il dentro o fuori da una competizione. Una leggerezza che si sposa con la seconda metà di stagione scorsa giocata dal polacco, disputata in maniera molto leggiadra e poco convinta: almeno per il resto della partita il numero 24 è cresciuto, fino a collezionare l’assist per il 3-1 finale di Maroni, e la speranza è che quella mentalità mostrata in avvio di gara possa essere solo un caso e non una consuetudine.

Da registrare, in ogni caso, c’è anche la difesa, perché al di là di Murru, i problemi sono arrivati anche da Colley e Murillo: temo sia scontato dover mettere in conto di subire qualche gol in più quest’anno, ma di farne anche di più. Però dinanzi a questa evenienza bisognerebbe allungare di più il passo e agire d’anticipo, soprattutto se l’avversario che hai di fronte è il Crotone, rosa da cadetteria. Invece i due nostri centrali sembravano quasi non all’altezza, forse condizionati da un campo non eccezionale, forse dalle temperature non ancora molto fresche, forse per altri mille motivi ambientali. Però, come affermato dallo stesso Di Francesco, diventa fondamentale trovare quanto prima una quadratura del cerchio, perché certe leggerezze non sono giustificabili, né per Colley, reduce da un buon anno in Serie A e già molto rodato in squadra, né per Murillo, vista la sua esperienza internazionale e i suoi pregressi nel nostro campionato.

Per quanto riguarda l’attacco è palese che, anche qui, come già detto, manchi ancora qualcosa: Ramirez da esterno funziona davvero poco, buona invece la prestazione di Caprari che ha dato tanto nonostante il rientro dall’infortunio. Bisogna necessariamente chiudere le ultime operazioni in entrata in queste due settimane scarse a disposizione, così da trovare alternative e inserirle quanto prima nel contesto italiano. Positiva la prova del centrocampo, soprattutto da parte di Vieira che finalmente potrà godersi il suo ruolo di mezzala, quest’anno, e condividere il campo con Ekdal, addirittura partito dalla panchina dopo una stagione da imprescindibile con Giampaolo. Leggermente da rivedere Jankto, forse ancora in debito di condizione o semplicemente arrivato col fiato corto dopo un’estate molto intensa, ma a inizio stagione è bene avere più fiducia che sconforto nei confronti dei giocatori.

Intanto il primo turno di Coppa Italia è stato archiviato, la rimonta è stata di pregio, Quagliarella ha confermato la sua solita freddezza dal dischetto e che la stagione da capocannoniere non lo ha appagato, perché qualche colpo dei suoi l’ha voluto provare: ottimo Linetty, un giocatore che sta diventando sempre più fondamentale nelle dinamiche offensive e difensive della Sampdoria e che non mi meraviglierei se fosse il nuovo grande pezzo pregiato del mercato estivo del prossimo anno. Pollice in su per Audero e per Murru, come già detto. La squadra è un po’ indietro, mancano ancora dei tasselli da inserire in formazione, ma tra una settimana c’è la Lazio e sbagliare sarebbe un peccato: attendiamo con grande curiosità.

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