Eder: «Darò il massimo. Mihajlovic garanzia. Garrone? Lo ringrazio» - Samp News 24
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2014

Eder: «Darò il massimo. Mihajlovic garanzia. Garrone? Lo ringrazio»

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Ha ripreso da dove lasciato: primo allenamento, primi gol in quel di Bogliasco per Eder, reduce da un’ottima annata e voglioso di riprendere la confidenza con la rete. Nonostante un mese e mezzo a casa, l’attaccante brasiliano è apparso in forma. Questa l’impressione della ripresa: «Pesante! (ride, ndr). Siamo partiti subito molto forte con sedue anche doppie, tanta corsa, possesso palla, tutto normale. Non è stata una ripresa morbida, si stava meglio in Brasile...». Eder ha vissuto il clima dei Mondiali: «Speciale, l’atmosfera è fantastica ed è una fortuna che sia un Mondiale così bello da vedere, tante squadre divertenti. Per fortuna le proteste che si temevano all’inizio non hanno rovinato questa festa».

IDOLI E FENOMENI – C’è un giocatore particolare per il quale fa il tifo Eder: «Tifo perché giochi Maicon, che viene dal mio stesso paese ed è cresciuto nella mia societa, il Criciuma. Purtroppo non sta giocando mai (ieri però prima presenza Mondiale per lui, ndr) ma mai dire mai: se andrà in campo, vedrete il solito Maicon che ha vinto tutto». E su Neymar: «Lui è un fenomeno vero. Era il più atteso, aveva gli occhi addosso e non ha fallito. Questo vuol dire essere un fenomeno. Ma occhio perché altri fenomeni ci sono in questo torneo: guardare James della Colombia. Però se c’è un insegnamento da trarre è che la preparazione fisica non è un dettaglio. Può fare la differenza: guardate il Costa Rica».

PRE-RITIRO E SOGNO MONDIALE – Quindi Mihajlovic ha fatto bene a farli sgobbare da subito: «Certo. Infatti dico che questo pre-ritiro è stato duro, ma utilissimo. Il Mondiale ci dice che se non stai bene, gli altri ti passano sopra – commenta l’attaccante ai microfoni de “Il Secolo XIX” -. Vale anche per la futura Serie A. Oggi non contano solo i piedi buoni, la preparazione è decisiva». Chissà se Eder ha fatto un pensiero all’esser convocato da Scolari: «Ma sapete quanti giocatori fenomenali sono stati lasciati a casa?! Non scherziamo. Quando fai questo lavoro insegui sempre dei sogni, è normale, però io penso sopratutto ad allenarmi e a fare bene con la Sampdoria».

TRA PASSATO E FUTURO – Samp che ha un nuovo presidente, Massimo Ferrero: «Son curioso. Per ora non lo abbiamo ancora conosciuto, ma credo verrà a trovarci presto, penso il 10 luglio quando ci ritroveremo per il vero raduno. L’abbiamo sentito solo al telefono da Bogliasco, mi sembra molto carico. Il cambio è stato una vera sorpresa. Ci tengo a dire che sono grato ai Garrone e all’ex presidente Edoardo: grazie a loro e a Iachini sono arrivato a Genova. Da allora mi sento a casa». C’è stata anche una cena per il commiato: «Ci ha fatto molto piacere e credo valga anche per lui. Non era la prima volta che cenavamo insieme, m a stavolta è stata particolare, perché ci ha voluto spiegare tutto di persona».

CONFESSIONI E POSIZIONI – Ecco cosa Garrone ha detto alla squadra in quella cena: «Resterà il nostro primo tifoso e continuerà a seguire la Samp anche in altre vesti – ha detto Eder, dal gennaio 2012 a Genova -. Ripeto, per me i Garrone rappresentano l’opportunità che sono felice di aver avuto di sbarcare in una società importante della Serie A, con un pubblico eccezionale. Ho solo gratitudine». Guardando al campo, Maxi Lopez se ne è andato. Eder potrebbe alternarsi con Okaka davanti: «Piano. Il mercato è appena iniziato. Eder si deve conquistare il posto in campo come tutti, poi dove giocare è una scelta del mister. Punta centrale o esterno cambia poco: l’importante è giocare e farsi trovare pronti».

RITORNI E PROMESSE – Il clima nello spogliatoio: «Ho ritrovato tutti carichi, allegri, con la solita voglia. Il fatto di iniziare la preparazione con Mihajlovic sarà un vantaggio. Lui ha già dimostrato cosa sa tirar fuori dalle squadre. Il mister è una garanzia». Eder non si vuole sbottonare in promesse, ma alla fine cede alla tentazione: «La promessa la faccio ed è questa: darò tutto, ancor più dell’anno scorso. Ma di gol non mi fate parlare…».

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