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2014

B. Costa: «Il Ferraris ha bisogno di un rinnovo. Sul nuovo stadio…»

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Beppe Costa, numero uno del gruppo Costa Edutainment, azienda di grande rilievo nel panorama nazionale che chiuderà il 2014 con un fatturato consolidato di 66 milioni di euro. Tanti business ma anche l’impegno nella gestione dello stadio di Genova, il Luigi Ferraris di Marassi.

Nell’ultimo periodo il rapporto con le due società genovesi che si spartiscono il campo – Sampdoria e Genoa – è migliorato sensibilmente e ci sono tutti i presupposti per un rilancio dello stadio di Marassi.

GLI AFFARI DI COSTA – Nella lunga intervista che Beppe Costa ha rilasciato ai taccuini dell’edizione genovese de La Repubblica si parte dal principio e dalla crescita economica – grazie anche all’acquisizione di Acquafan, Oltremare, e Italia in miniatura – che il suo gruppo ha avuto negli ultimi tempi: «Se vogliamo competere a livello europeo, dobbiamo confrontarci con questi numeri. I 66 milioni di euro di fatturato 2014 sono però anche il frutto di una crescita molto forte di Genova». Si spiega meglio Costa: «A Genova con l’arrivo della nuova vasca dell’Acquario i visitatori crescono del 25%. E anche i ricavi con l’aumento del biglietto a 24 euro, salgono del 45%. Troppo caro? Il biglietto a 24 euro è in linea con le strutture europee. Oltremare che era a 28, è stato ridotto a 24. Queste sono le dimensioni con cui ci confrontiamo. Abbiamo chiuso il 2013 con 24 milioni di fatturato e l’esercizio in perdita – rivela Costa– .Ora scommettiamo sull’incremento dei ricavi e sulla qualità della nostra offerta. Problema maggiore? Prima tra Genova e Livorno avevamo 115 dipendenti. Oggi le teste sono 800 e se a queste aggiungiamo le persone che lavorano con noi con compiti di biglietteria, manutenzione e pulizia, arriviamo a 1100 persone. La difficoltà è quindi quella di mettere insieme quattro parti che prima erano concorrenti». E come intende riuscirci?

LE SOLUZIONI – «Mischiando le anime. A Rimini, ad esempio, abbiamo cambiato lo spettacolo dei delfini di Oltremare, con una sorta di in- contro con loro con una filosofia quindi più simile a quella genovese. A Genova, invece, abbiamo migliorato i nostri esercizi con i delfini attraverso il gioco», le strategie di Costa Edutainment.

GENOVA E I SUOI PROBLEMI – Si parte dal Porto Antico: «Abbiamo ridefinito i rapporti sui canoni pregressi e messo a punto una nuova intesa. Ci incontreremo a breve per prolungare il nostro contratto in scadenza al 2020, fino al 2030».
Tra i tanti “problemi” della Superba c’è anche quello relativo alla gestione del “L.Ferraris” che la “Stadium” – società alla guida di Beppe Costa che gestisce l’impianto – amministra insieme alle due squadre genovesi di Serie A: «Genoa e Samp hanno firma to a fine giugno il rinnovo del contratto per un ulteriore anno e pagato tutto quello che dovevano. La Samp è in regola e il Genoa lo è sicuramente molto più di prima. Ulteriori problemi? Ora noi abbiamo concordato una disdetta trimestrale, se qualcuno non paga scattano i tre mesi di preavviso, scaduti i quali c’è l’obbligo di lasciare lo stadio. Il nostro è un lavoro oneroso e in passato non abbiamo ricevuto grande collaborazione. Ora però confido in questo accordo e nella suddivisione dei compiti per intervenire su Marassi».

RIQUALIFICAZIONE DI MARASSI – Il punto di partenza sembra essere ben definito: «Sicuramente dal prato e dalla sala stampa ma la cifra deve sempre essere divisa in tre, sia per l’acquisto delle luci per scaldare il prato, sia per realizzare di una sala stampa decente con le connessioni wi-fi».

E il nuovo stadio della Sampdoria alla Fiera? «Non è affatto una scelta folle – dice Costa – .Anche Tonino Gozzi, patron dell’Entella, ci sta pensando. Come gestore di Marassi l’idea comunque non mi preoccupa perché ho un contratto decennale e ho ancora 8 anni davanti e l’idea dello stadio in Fiera avrebbe tempi medio lunghi».

Detto ciò è evidente che il Marassi necessiti di un rinnovo: «Assolutamente si. Parliamo di uno stadio rifatto per Italia’90 e che ha subito ulteriori limitazioni. Nel progetto Gregotti era prevista un’entrata per i tir verso la Sud, poi il campo venne rialzato e il varco per entrare con i mezzi pesati divenne inutilizzabile. Questo, ad esempio, ci impedisce di organizzare grandi concerti, visto che i tir non possono entrare per montare il palco, ma ci creano significativi problemi ogni volta che si deve intervenire all’interno della struttura. Ma volendo c’è già tanto altro da fare. Sotto lo stadio c’è una struttura quasi completamente vuota o male utilizzata. I servizi andrebbero completamente rifatti. Ma penso anche a come potenziare la ristorazione, l’accoglienza e gli spogliatoi. Cominciare da qui, insieme con le società, sarebbe già un grande risultato», conclude Beppe Costa.

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