Evani: «Okaka straordinario. Samp-Milan, favoriti i blucerchiati» - Samp News 24
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2014

Evani: «Okaka straordinario. Samp-Milan, favoriti i blucerchiati»

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Allenatore dell’Under 20 azzurra, Alberigo Evani è uno di quelli che ha vissuto Samp-Milan da entrambe le parti. A Milano ha vinto quasi tutto nell’epopea d’oro dei rossoneri a cavallo tra anni ’80 e ’90; a Genova l’ultima Coppa Italia, datata 1994. E ricorda – da blucerchiato – la rimonta realizzata a Genova nel novembre 1993, con gol dell’ex di Gullit: «Mi ricordo quanto erano arrabbiati i milanisti alla fine! (sorride, ndr). Fu una grande partita contro uno squadrone come il Milan: non dimentichiamolo, era pressoché imbattibile in quegli anni. La nostra Samp riuscì nell’impresa grazie al gol di Ruud e a un secondo tempo semplicemente incredibile».

DA 21 ANNI FA A OGGI – Il Milan era furioso con l’arbitro in quella gara: «Sì, ricordo anche questo. Billy (Costacurta, ndr) diceva di non aver toccato Mancini sul rigore, ma io penso che questi episodi non abbiano cambiato la sostanza: quel Milan era uno squadrone, ma noi ci siamo superati con la forza del gruppo, sospinti dal pubblico, siamo riusciti a sorpassarli». Sabato c’è di nuovo Samp-Milan a ruoli invertiti: «Io domenica le ho viste entrambe dal vivo: al pomeriggio al Ferraris e in serata a San Siro – ha raccontato il ct dell’U-20 azzurra a “Il Secolo XIX” -. Dico che la Samp è decisamente in un momento migliore, quindi è favorita».

SAMP VS. MILAN – Ci sono state delle differenze tra i due match: «Sono state partite molto diverse. La Samp sta meglio, ha più ritmo, più spirito, sopperisce col carattere anche a mancanze di organico come quelle contro i viola, senza tre difensori centrali. Sa lottare in ogni situazione. Il Milano l’ho visto più ordinato e un po’ sulle gambe, non dinamico come altre volte. Magari è stata solo una giornata così, ma se le squadre sono quelle che ho visto io, la Samp sta meglio dei rossoneri». Alla Samp conta molto – oltre l’organico – anche Sinisa Mihajlovic: «Per me è un buon organico, che ha un tecnico di grande carattere. ha plasmato la squadra com’era lui in campo. Vedere la Samp è un po’ come giocare con Mihajlovic: non gli piace perdere e non molla mai. Ovviamente ha ottimi giocatori».

OKAKA E NAZIONALE – Tra i giocatori interessanti, Evani preme sopratutto per un blucerchiato, quello con la maglia numero 9: «Se devo fare un nome dico Stefano Okaka, non fosse altro perché lo seguo da anni e lo trovo rinato. Il suo lavoro di protezione del pallone è prezioso per far salire la squadra e portar via le difese avversarie. Tutti gli allenatori vorrebbero un giocatore così, sta facendo un lavorone non solo per l’attacco. Andavo spesso a vedere lo Spezia quando c’era anche lui e faceva fatica in B. Ora è rinato anche dal punto di vista psicofisico: gli riesce tutto». Magari è un candidato per l’Italia di Conte: «Questo deve deciderlo Antonio, che è un ct molto attento alle indicazioni che arrivano dal campionato… sta seguendo lui come altri giocatori».

MILAN – Non se la passa benissimo il Milan di Inzaghi dopo il 2-0 subito dal Palermo e gli ultimi risultati: «Erano partiti molto bene. C’era questo spirito di gruppo che Pippo era riuscito a dare come Sinisa, ma nelle ultime gare si è un po’ perso. Contro il Palermo li ho visti calati nel gioco ma anche nel dinamismo e nelle ripartenze». C’è qualcuno da salvare nei rossoneri: «Honda nel reparto avanzato è quello che sta segnando con maggior regolarità e si è inserito bene. Dietro dico Alex che, nonostante l’età, è arrivato a parametro zero e può dare ordine alla difesa. Contro la Samp non ci sarà: sarebbe servito ai rossoneri».

OBIETTIVO FINALE – Ci si chiede se la Samp – attualmente terza in classifica – possa reggere questo ritmo fino alla fine: «Questa è la domanda difficile. Posso dire che contro la Fiorentina ero venuto per vedere Romagnoli, che non ha giocato. Però mi ha colpito come Mihajlovic sia riuscito a capitalizzare le forze anche di fronte alle tante assenze in difesa. Non aveva centrali e ha tolto pure Gabbiadini ed Eder dai titolari, ma alla fine ha avuto ragione lui. Significa che la rosa è allestita con intelligenza. Se puoi cambiare uno schema da un giorno all’altro e persino i giocatori, allora hai tante frecce al tuo arco».

FERRERO – Un commento finale va anche al nuovo presidente blucerchiato, il vulcanico Massimo Ferrero: «Gli ero quasi a fianco in tribuna ed è difficile non guardarlo quando fa quegli show: è un presidente molto colorito, ma credo sia bello anche per questo mondo del calcio avere di nuovo personaggi così. Magari un po’ imprudenti in certe battute, come quella su Thohir, ma in buona fede e divertenti. Ferrero è un pieno d’energia, ma sono sicuro che i risultati non dipendono da lui: Sinisa ha già tanta energia…».

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