La domenica con Lei - Botte da orbi e anti tattica, ma la meta è vicina - Samp News 24
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2013

La domenica con Lei – Botte da orbi e anti tattica, ma la meta è vicina

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Sarò il solito bastian contrario ma questa volta non me la sento di fare il purista o l’esteta del calcio. Che il centoseiesimo derby della Lanterna sia stata una gara molto fallosa, nervosa e dal basso profilo tecnico è cosa ormai già nota. Sprecarsi in supposizioni su ciò che poteva essere e non è stato analizzando l’operato di Orsato e la fallosità ripetuta di una squadra, il Genoa, che ha offerto obbiettivamente molto poco dal punto di vista dell’atteggiamento, considerando quanto si giocava a livello di classifica, non aggiungerebbe nulla a quanto ognuno di noi ha sicuramente già espresso nelle ore successive alla partita, da una parte e dall’altra. Premesso che mi trovo perfettamente allineato col pensiero di Rossi riguardo alla gestione disciplinare della partita, una piccola parentesi sul fallo di Matuzalem mi sembra dovuta. La questione secondo me è generale e deve essere applicata a tutti gli interventi come quello del centrocampista brasiliano, tra l’altro recidivo (chiedere a Brocchi per conferma). Io credo si che Orsato abbia sbagliato a non espellere Matuzalem ma credo anche che l’errore arbitrale sia comunque fine a se stesso. In questo caso è stata penalizzata la Sampdoria ma non è questo il punto. Il punto è che, secondo la mia opinione, chi commette questi falli deve essere squalificato pesantemente, come fanno in Premier League. L’errore dell’arbitro durante la gara ci sta, quello del giudice sportivo no. Non è possibile che un giocatore, in questo caso Matuzalem, tronchi la stagione di due calciatori (gli unici a pagare) senza subirne le conseguenze. E non è una questione di maglia, perché ritengo che anche Cambiasso andasse squalificato pesantemente alcune giornate fa, ma di regolamento sportivo. Punire severamente questi gesti per dare un segnale, o forse qualcosa di più.

La partita in se è stata anti tattica pura dal momento dell’uscita di Krsticic, quindi dopo un quarto d’ora. Il Genoa ha fatto un primo tempo orribile senza indovinare mai una combinazione e senza mai dare l’impressione di essere in partita. Nel secondo tempo i rossoblù, con l’ingresso di Vargas, hanno avuto qualche confuso spunto condito da qualche sterile tiro dalla bandierina. Il gol segnato casualmente con un cross (sbagliato) di destro del mancino Matuzalem è stata la salvezza dell’undici di Ballardini che, opinione personale, non avrebbe altrimenti mai fatto gol alla retroguardia blucerchiata. La Samp, che era partita col piglio giusto, ha smarrito progressivamente la propria fame dopo aver segnato con Eder. Alcuni giocatori si sono mossi molto bene come Obiang, che ha giganteggiato in mezzo al campo, De Silvestri, che ha corso tantissimo mettendo sulla fascia tutto quello che aveva, e Costa che ha spiccato per tempismo, cattiveria agonistica e intelligenza. Il resto è obbiettivamente da rivedere. La squadra ha giocato una ripresa attendendo l’avversario e ha pure rischiato di vincere, vista la pochezza offerta dai rossoblu. Il rammarico sta nel non aver “attaccato alla giugulare” il Genoa proponendo un sforzo offensivo a inizio secondo tempo. E’ anche vero che Rossi è rimasto con le mani legate per tutto il match non potendo gestire i cambi se non in maniera forzatamente obbligata. Analizzare questa partita è senza dubbio molto difficile perché si sono viste poche idee, ritmo elevato ma troppo frammentato e tanta confusione. Nella Samp è funzionata poco la corsia sinistra, dove Estigarribia ha fatto l’impossibile per incartarsi sul pallone, e la fase offensiva dalla tre quarti in su. Il problema è da ricercare non solo nello scarso stato di forma di Icardi ma anche nella difficoltà di servire il puntero argentino negli spazi aperti. Io ho l’impressione che, nonostante le dichiarazioni di Rossi, la Samp non abbia un gioco molto compatibile con i movimenti di Icardi. Il 3-5-2 prevede una manovra avvolgente e progressiva che coinvolga più giocatori possibili e che porti gli esterni al cross. Sia Eder che Icardi sono giocatori da spazi aperti e spesso sono marginali allo sviluppo di gioco. E se gli esterni non sono continui e non si sviluppa l’attacco spalle alla porta si rischia una cronica sterilità dalle parti dell’area di rigore. Inoltre, Obiang e Sansone a parte, la Samp ha pochi giocatori in grado di saltare l’uomo e creare superiorità numerica e questo limita ancora di più le soluzioni offensive.

Ci sarà tempo per analizzare e sviluppare la Sampdoria del futuro partendo da considerazioni come quelle che ho appena sviscerato. La Samp di oggi è quasi salva e anche se la benzina sembra finita fortunatamente la meta è vicina.

SEGNO PIÙ
Il primo tempo in cui la squadra è sembrata agonisticamente superiore.

SEGNO MENO
L’attesa del noventesimo perché sopra di un gol. Mai scelta fu più sbagliata.

DA RIVEDERE
Il piano di gioco offensivo. Palla sulla corsa o sui piedi? Sviluppo sulle fasce o centrale? Tanta confusione e poco metodo.

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