Samp d'agosto: bella, spensierata e incompleta - Samp News 24
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2013

Samp d’agosto: bella, spensierata e incompleta

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Il primo vero test della stagione contro il Marsiglia nel Trofeo Garrone ha sicuramente fatto vedere una Sampdoria tonica e determinata, soprattutto nella prima frazione di gioco. Gli spunti di riflessione non mancano sia in chiave positiva che negativa. Non bisogna lasciarsi, come già detto, coinvolgere da facili entusiasmi ne tantomeno sottovalutare il valore dell’avversario, squadra molto fisica ma altrettanto compassata (eccezion fatta per l’ottimo Valbuena).Il calcio d’agosto non conta nulla ma vincere è sempre bello, soprattutto se viene fatto per onorare la memoria di un grande presidente come Riccardo Garrone.

Analizzando reparto per reparto è facile ricavare, partendo anche dalle prime impressioni, idee che possano far capire la natura della nuova Sampdoria e far luce sulle zone d’ombra che, a questo punto del mercato, ancora devono essere chiarite. Fra i pali Da Costa ha commesso un solo grave errore nel gol di Valbuena, uscendo per poi fermarsi a metà strada, lasciando così al francese la possibilità di batterlo con un delizioso pallonetto. Il giovane Tozzo, invece, sembra avere la giusta personalità ma dovrà giocare con continuità (magari in prestito). Il terzetto difensivo titolare, senza il capitano Gastaldello e Andrea Costa, ha visto destreggiarsi nel primo tempo Mustafi, Palombo e Castellini. Il tedesco, come già detto nell’articolo sui migliori e peggiori della gara, ha evidenziato gravi incertezze non solo dal punto di vista del disimpegno (a un professionista si richiede almeno la precisione nei passaggi di due metri) ma, in maniera più esplicita, nel posizionamento nei confronti dell’avversario, spesso nel lato sbagliato condito da anticipi forzati, non sempre giustificati e rischiosi visto che, se sbagliati, concedono all’opponente la possibilità concreta di andare in porta. Se per Palombo è stata una serata di ordinaria amministrazione (anche lui colpevole nel gol di Gignac), la vera sorpresa è stata Castellini, ordinato nelle diagonali e concreto nei disimpegni come nel finale della scorsa stagione. Nel secondo tempo sono entrati Fornasier, che ha troppo spesso alzato il pallone cercando rilanci talvolta improbabili (molto timoroso ma diamogli tempo), e il polacco Salamon che mi è sembrato molto solido e dotato di forte personalità. Regini, arretrato in difesa sul centrosinistra, ha amministrato bene il pallone evidenziando maggiore sicurezza col passare dei minuti. Difensivamente parlando il Doria non ha fatto una grande partita, soprattutto sui calci d’angolo che, terzo gol subito a parte, sono stati spesso caratterizzati da avversari liberi di saltare nell’area piccola. 

Gli esterni titolari, De Silvestri e Regini (cresciuto tantissimo), mi sono sembrati molto propositivi a livello di corsa, soprattutto il primo. L’assenza di Wszolek e l’impresentabilità di Berardi largo a sinistra sollevano la questione mercato: a sinistra serve un altro giocatore. Giocare col 3-5-2 pone grande responsabilità ai cursori laterali e al momento la Sampdoria non dispone di una batteria completa di esterni. Non credo serva aspettare dopo Ferragosto per capirlo. A centrocampo Krsticic e Obiang danno importanti garanzie sia in fase d’interdizione che in fase di impostazione, costituendo un asse davvero importante. Eramo, nonostante la timidezza iniziale, ha ben figurato ma mi sembra più un faticatore che un costruttore di gioco, un pò come l’utilissimo Renan. Gentsoglou come vice Krsticic non ha convinto e nemmeno Rodriguez come mezzala destra. magari ci vorrà del tempo ma la prima impressione di solito non è mai totalmente fuorviante. A centrocampo serve un giocatore di qualità e quantità; questo, secondo me, deve essere il vero investimento di questo calciomercato. 

In attacco una parola va spesa per Manolo Gabbiadini che, gol e assist a parte, ha le caratteristiche giuste per il gioco di Rossi. Attacco alla profondità lucido e logico con posizionamenti atti a suggerire il passaggio (spesso tentato di prima dai vari Eder, Obiang e Krsticic) e generosità. Ho notato come Gabbiadini si sia mosso tantissime volte, oltre ai palloni che ha ricevuto, impegnando costantemente la retroguardia avversaria e aprendo così spazi utili per i compagni. Anche Eder è stato molto duttile e concreto, partendo da posizione centrale davanti al centrocampo, muovendosi a semicerchio su tutto il fronte offensivo. Sansone e Pozzi, entrati in una Samp che cambiava giocatori continuamente, hanno lottato ma non hanno beneficiato degli automatismi che si intravedevano nel primo tempo. 

Samp-OM è stato buon test dal quale trarre giuste e oculate osservazioni. L’idea generale è che questa squadra sia buona ma ancora troppo fragile nella rosa. Sarebbe un vero peccato non completarla come si deve

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