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Così non va

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La Sampdoria riesce a pareggiare con l’Empoli, giocando una partita di rimessa in casa, davanti al proprio pubblico, che deve affidarsi a Puggioni per parare un rigore: così, però, non va

Ci sono appena sei punti di differenza in classifica tra l’Empoli e la Sampdoria: a parer mio una distanza veramente minima se paragoniamo l’organico delle due squadre. D’altronde i toscani, fino a ieri, vedevano alternarsi in attacco Maccarone e Gilardino, due giocatori che, per quanto la qualità sia dalla loro, hanno oramai una certa età. Il Doria, intanto, dalla sua ha la possibilità di schierare Muriel, Quagliarella e Schick, che in età e in qualità sono superiori al tandem precedentemente citato. Eppure i punti sono appena sei e la partita di ieri finisce in parità, con le reti inviolate, soltanto perché c’è un forte intervento individuale, c’è una grande individualità firmata Puggioni, che riesce a intuire l’angolo del tiro di Mchedlidze dal dischetto del rigore. E vi dirò la mia: fa male sapere che il pareggio di ieri sera debba essere figlio di tale individualità. Non fraintendetemi, non è una rivalsa nei confronti di Puggioni o di altri, ma semplicemente non mi sarei mai aspettato che contro il modesto Empoli, perché quest’anno così è la squadra toscana, il Doria dovesse aggrapparsi a un rigore parato per pareggiare. Mi sarei aspettato la vittoria sicura, ecco.
Però a quanto pare la Sampdoria, che ieri ha comunque dimostrato un ottimo fraseggio in mezzo al campo e mi ha ancora una volta permesso di apprezzare quanto coriaceo e infaticabile sia Torreira, in due occasioni contrastato in fase di recupero palla e sempre pronto a rimanere in equilibrio e non cadere mai. Fatto sta che nonostante questo, la Sampdoria non riesce ancora a segnare: le occasioni da gol ci sono state anche stavolta, ma troppe ne sono state concesse anche agli avversari, perché l’Empoli ha tirato tanto quanto la Sampdoria, creando le stesse occasioni da gol, nonostante al Doria sia concesso il maggior possesso palla e il maggior numero di passaggi. Insomma, si torna a un concetto decisamente vecchio, che si basa sul bel gioco: creare è bello, ma concretizzare è più importante. E qui Allegri potrebbe venirci incontro, perché tolta la sconfitta con la Fiorentina di ieri sera, il tecnico bianconero potrebbe dire che sì, la sua squadra sta giocando male quest’anno, ma vince. E quando si vince non c’è molto da criticare.

CHIAMATA AGLI SCOMPARSI – In ogni caso il pericolo sembra essere scampato, perché, come ho spesso sostenuto, il non avere Silvestre in campo ti espone a dei rischi che non sai come evitare, tant’è che il fallo da rigore arriva dai piedi di Palombo, che sostituisce il coriaceo difensore argentino, squalificato dopo la furbata di Reina della scorsa settimana. Il capitano, che oramai al ruolo di difensore non è assolutamente nuovo, non ha giocato la sua miglior partita, cosa che invece era riuscito a fare, in maniera sufficiente, quando era stato chiamato in causa per la prima volta in stagione, sempre da difensore, al posto comunque di Silvestre, lasciato a casa per riposare la mente. Resta da domandarsi, però, perché Giampaolo non ha voluto spostare da centrale Regini e riportare sulla fascia sinistra Pavlovic, così come la Sampdoria era stata schierata nelle prime giornate di campionato: l’ex svizzero, adesso fresco di cambio di nazionalità, sembra oramai sparito dai radar del tecnico doriano, che dopo l’infortunio probabilmente ha bollato l’ex Frosinone e Grasshopper come inabile al rientro in campo. A costo di preferirgli Dodô e Palombo, insomma, Pavlovic, arrivato a parametro zero durante l’estate, sembra che oramai al Doria abbia ben poco da dare. Un peccato, perché un mancino come il suo, in fase di cross e in fase di inserimento, avrebbe fatto più che comodo, soprattutto adesso che in area di rigore c’è Schick e non più Muriel.
Ultimo appunto. Adesso c’è un infrasettimanale sicuramente interessante, perché la Coppa Italia con la Roma è un appuntamento che non va preso sotto gamba e che vorrei, così come spero tanti altri, non venisse trattato come l’infrasettimanale di campionato con la Juventus, che ci aveva sì permesso di scoprire Schick, ma che aveva anche messo in campo una Sampdoria decisamente refrattaria. Sarebbe interessante giocarsela a viso aperto contro Spalletti, che si bea della sua difesa tosta e invalicabile, ma che in ogni caso inizia a non riuscire ad andare oltre l’1 a 0 nelle sue vittorie. Restano pur sempre gare da tre punti, certo, ma in attacco non c’è più la stessa lucidità che c’era in campionato e l’assenza di alcuni giocatori, tra cui Salah impegnato in Coppa d’Africa, rende meno dinamica la fase offensiva dei giallorossi. Magari sarà l’occasione per rivedere in campo qualche giocatore infilato nella naftalina come Djuricic o anche Budimir, ma sarebbe allo stesso modo interessante se Giampaolo decidesse di giocarsela. Perché in gara secca, d’altronde, non si sa mai.

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