Sannino in conferenza stampa: «Chi fa calcoli è morto» - Samp News 24
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2013

Sannino in conferenza stampa: «Chi fa calcoli è morto»

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La conferenza stampa di Sannino presso il campo di allenamento Tenente Onorato, alla vigilia del match contro la Sampdoria, si apre con una analisi del momento del Palermo e del lavoro che si sta facendo per salvare la squadra siciliana.
Mister Sannino, come riporta mediagol.it, dà un quadro preciso: siamo in zona retrocessione e dobbiamo fare i conti con questa realtà.
«Alleno le mie squadre seguendo un certo iter, i giocatori sono dei professionisti e hanno capito in quale momento ci troviamo. Al momento siamo virtualmente retrocessi con ancora otto partite da disputare. Siamo come degli ammalati, non siamo guariti e stiamo cercando la medicina giusta. Il cammino è ancora molto lungo. Ci siamo infilati noi stessi in questa situazione, il Palermo non lo merita, ma i ragazzi dopo la vittoria di Roma devono capire quale è il reale stato delle cose. Abbiamo il dovere di provarci perché il Palermo non merita la retrocessione, finchè non sarà matematico è giusto continuare a pensare positivo».

Mister Sannino passa a parlare dell’ambiente che si respira a Palermo e sulla formazione che affronterà la Sampdoria.
«Non c’è mai stata contestazione, al massimo qualcosa durante l’allenamento, un piccolo gruppo di persone scontente. Palermo vuole che la squadra si salvi, non è chiedere tanto, se vengono a chiederti gli autografi vuol dire che ti amano, quindi devi regalare qualcosa, almeno impegno massimo. Il resto è noia come diceva il grande Califano. Riguardo ai ragazzi dico solo una cosa: in campo scenderanno quelli che sapranno dare la massima disponibilità. In porta Sorrentino vuole farsi trovare pronto, sono sereno perché abbiamo anche Benussi e Brichetto, ragazzi umili e chiunque dovesse mettersi tra i pali farà il massimo. Poi alla fine anche sapendo l’undici che scenderà in campo tutto dipenderà da come girerà la palla».

Sannino infine si fa carico delle responsabilità della crisi del Palermo che di fatto non vince in trasferta da quasi un anno.
«Credo che la chiave sia una sola: correre più degli avversari. Adesso andiamo a giocare a Genova con la stessa mentalità con cui siamo scesi in campo contro la Roma. Se il Palermo non vince in trasferta da un anno ho anche io le mie responsabilità, dobbiamo pensare che il nostro avversario sia più forte di noi, dobbiamo stare attenti e essere concreti. Per mettere in difficoltà la Sampdoria, squadra che verticalizza e attacca la profondità dovremo stare più vicini. La Sampdoria è già virtualmente salva, ha fatto un grandissimo lavoro ed è tutto merito di Delio Rossi. Loro non vogliono fare sgambetti al Genoa, entreranno in campo per vincere e basta, vogliono ancora più fortemente la salvezza matematica e certa. Noi non dobbiamo fare conti, loro scenderanno in campo per vincere, noi dobbiamo fare altrettanto. Nessuno ci farà degli sconti o dei regali. Le altre contendenti alla salvezza giocano contro Parma e Napoli, noi dobbiamo fare il meglio possibile e poi guardare sugli altri cambi. Se partiamo con l’idea che se perdiamo possiamo sperare nella sconfitta parallela delle avversarie, siamo destinati a fallire».

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