Bernhard Winkler: “Lo stadio si può fare”

Al Secolo XIX parla Bernhard Winkler, architetto di Monaco di Baviera chiamato “il Mago del traffico”, in un’intervista riguardo alla possibile costruzione di un nuovo stadio a Genova in zona Fiera, opera voluta fortemente dalla famiglia Garrone.

Dopo alcuni giorni per pensarci su, il dottor Winkler ha espresso il suo giudizio: “Si può fare, ma bisogna apportare modifiche alla viabilità per non mandare in tilt Genova, ci sono una serie di punti che giocano a favore di quest’area. Innanzitutto il fatto di essere collegato con la Sopraelevata e di avere a disposizione come vie d’accesso due strade come l’asse di viale Brigate Partigiane e corso Marconi“.

“Il secondo punto è la posizione, la Foce è una zona centrale, si può dire che è centro. Quindi accessibile senza particolari difficoltà da una larga fetta della popolazione, non solo attraverso il mezzo privato, ma anche quello pubblico“.

“Il terzo invece, è l’area in sè, che ha ancora molti spazi liberi, come piazzale Kennedy a cui si dovrebbe finalmente dare una fisionomia, diventando un’area per il tempo libero oltre a ospitare parcheggi“.

Ecco, piazzale Kennedy: “Avevo già ipotizzato un allargamento a mare, a mio giudizio è necessario raddoppiare l’area, struttando i bassi fondali. Uno stadio senza un’adeguata anticamera non funziona, ci vuole lo spazio per l’afflusso e il deflusso. Quell’area è una grande opportunità, non solo per la possibilità di realizzare parcheggi su più livelli, ma anche perché può diventare un grande spazio pedonale, con passeggiata, zone verdi, attività per il tempo libero“.

E ha anche un giudizio sul servizio dei trasporti pubblici: “Ci vorrebbe un’idea innovativa, un mezzo di trasporto come un trenino sopraelevato, ma ovviamente sono interventi complessi che richiedono tempo e denaro. In prima battuta si dovrebbero separare i flussi di traffico privato a pubblico, con una corsia preferenziale e magari un servizio navetta per collegare lo stadio alla stazione ferroviaria e alla metropolitana“.