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2013

La domenica con Lei – Un punto solido: inizia la battaglia per la salvezza

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La Sampdoria vista a Bologna, leggermente adombrata dal finale di calciomercato, ha dato seguito alle cose buone viste alla prima giornata contro la Juventus, lasciando intravedere comunque grossi margini di miglioramento. Il risultato, che sta quasi stretto pensando ai due rigori nettissimi non dati, supporta gli sforzi profusi dai ragazzi di Delio Rossi che hanno, soprattutto negli ultimi venti minuti, giocato con fame e sfrontatezza, se vogliamo l’aspetto più carente della Sampdoria dello scorso anno. 

Il Bologna di Pioli, molto diverso da quello dello scorso anno negli uomini, ha puntato molto sull’estro di Diamanti, dal cui sinistro partono tutte le iniziative offensive. La presenza di bomber Moscardelli e Bianchi ha sicuramente giovato, per caratteristiche fisiche, ai tre difensori blucerchiati di giornata, Mustafi-Palombo-Costa. Meno dinamismo delle punte avversarie significa dover difendere di più “corpo a corpo” facendo a sportellate tutta la partita, soprattutto nei calci piazzati tirati magistralmente da Diamanti (tutelato oltremodo dall’arbitro). Complessivamente i tre dietro hanno offerto una partita solida anche se il tedesco Mustafi si è trovato diverse volte lontano dal suo uomo (spesso Bianchi che non essendo velocissimo non ha sfruttato la spaziatura concessagli). Facendo un passo indietro non si può non parlare della prestazione di Da Costa che ha difeso egregiamente la porta fino al gol di Moscardelli. Se si è seguito il Bologna in qualche partita si sa che Diamanti è solito provare conclusioni direttamente da calcio d’angolo. Il portiere brasiliano avrebbe sicuramente potuto fare qualcosa di meglio (parlo di posizionamento) anche se le colpe sono da spartire con la difesa che è stata reattiva come un sasso sulla respinta. La nota più positiva della serata è stata,a mio avviso, la prestazione della coppia De Silvestri-Obiang che sulla destra ha dato elasticità e dinamismo a una manovra che nei primi venti minuti sembrava lenta e mal spaziata (troppa distanza fra attacco e centrocampo). Soprattutto l’esterno romano ha generosamente percorso su e giu la fascia con costanza e personalità, caratteristiche importanti ed estremamente funzionali per il gioco del 3-5-2 troppo spesso carenti nella scorsa stagione. Se a destra le cose sono funzionate bene non si può dire altrimenti per la zona sinistra del campo dove la coppia Regini-Renan ha anonimamente sviluppato il proprio gioco. Regini, che ha coperto benissimo non c’è che dire, non si è quasi mai proposto in fase offensiva ( e Garics è uno da attaccare) mentre Renan ha davvero giocato in maniera opaca per quelle che sono le sue caratteristiche. Il brasiliano ha vinto pochi contrasti (il suo forte) e ha male gestito i pochi recuperi del pallone che ha portato a termine. Insomma a sinistra si è fatto il proprio compitino nemmeno in maniera totalmente sufficente. L’ingresso di Soriano, contrariamente alle aspettative, è stato altamente positivo sia per impatto “energetico” che  a livello fisico. Non è un caso se, nel momento in cui è entrato, la Samp ha cambiato ritmo e costruito tre palle gol in pochi minuti. Aprendo il gioco anche a sinistra si è potuto dare respiro alla manovra con spaziature per gli inserimenti senza palla, favorite dall’allungamento delle due squadre. Dunque un plauso questa volta a Soriano. Altra prova molto opaca a centrocampo, ed è la seconda consecutiva, è quella di Krsticic. Il serbo non è riuscito quasi mai ha prendere per mano il centrocampo, nascondendosi molte volte dietro all’uomo e delegando Palombo al compito di regia denotando un pò di insicurezza. Sembra che si giudichi troppo (e pensi troppo al Diamanti di turno), passatemi il termine. In realtà Krsticic deve rappresentare l’uomo in più nel gioco di Rossi e questo porta inevitabilmente a grandi responsabilità. Sono sicuro che Nenad riprenderà a giocare come sa e allora vedremo una Samp più continua e fluida, anche in attacco. In attacco hanno fatto tutti una buona partita. Gabbiadini, gol a parte, trova sempre un modo per essere utile alla causa, anche quando non arrivano palloni, con gioco spalle alla porta, pressing e movimento fra le linee. Un pò come Eder, sempre generoso, che deve però migliorare nel gioco spalle alla porta, utile anche per un giocatore rapido e frontale come lui. Molto positivo anche l’ingresso di Sansone che ha creato superiorità numerica nella tre quarti e, una volta, in area di rigore quando è stato steso irregolarmente. 

Complessivamente la Sampdoria ha fatto dei passi in avanti, soffrendo all’inizio e provando con convinzione a vincere la partita nel finale. Il carattere di questa squadra fonda le sue radici nel gruppo che, in mancanza dei top player per noi tanto lontani, è l’unica cosa che conta per mantenere la categoria. La prossima partita dirà molto da questo punto di vista.

 

SEGNO PIU’

La voglia di vincere degli ultimi venti minuti e la prestazione di De Silvestri, dinamico e deciso in tutte e due le fasi.

SEGNO MENO

L’anonimia della zona sinistra del campo con Renan e Regini. 

DA RIVEDERE

I primi venti minuti di gara in cui attacco e centrocampo erano troppo slegati.

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