Montella: "Sono molto legato alla Samp e ai suoi tifosi" - Samp News 24
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2012

Montella: “Sono molto legato alla Samp e ai suoi tifosi”

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Intervistato dal quotidiano ligure Il Secolo XIX, l’attuale allenatore della Fiorentina, Vincenzo Montella, ricorda i suoi anni fantastici con la maglia blucerchiata e parla dell’imminente sfida di domenica sera tra i suoi ragazzi e quelli di Ciro Ferrara.
Purtroppo i primi ricordi blucerchiati sono amari, molto amari; infatti la sua prima esperienza alla Sampdoria finì male con la retrocessione in Serie B dopo quell’inesistente rigore di Bologna, fischiato dall’arbitro Trentalange: “Ce lo ricordiamo tutti quel rigore e credo lo ricordi anche Trentalange. È una ferita ancora molto grande, che non si rimargina. Una ferita profonda, che fa ancora più male se si pensa che anni fa l’arbitro torinese ammise che il rigore non c’era e aveva sbagliato nel fischiarlo.
Vincenzo Montella continua così: “Resta il fatto che quel rigore ci costò la Serie A. Gli errori arbitrali pro e contro si compensano? In linea generale sì. Ma un errore alla penultima giornata, quando un punto fa la differenza tra la salvezza e la retrocessione, beh quello è un altro discorso. Allora l’arbitraggio diventa influente, eccome”.
Ma sulla panchina l’allenatore dei viola sembra essere sempre molto calmo e pacato nei confronti dei giudici di gara, non ha mai da ridire contro le decisioni prese: “Non serve, e poi arbitrare è diventato veramente difficile. Il calcio è molto veloce, la tv fruga col suo occhio indagatore dappertutto, le polemiche sono all’ordine del giorno. Moviola in campo? Contrario. Anche vedendo e rivedendo al ralenty un’azione di gioco i dubbi spesso non vengono risolti e gli episodi di gioco restano discutibili e opinabili”.
Una volta appesi gli scarpini al chiodo, l’aeroplanino iniziò la sua carriera da allenatore alla guida dei giovanissimi della Roma, ma durò poco perché fu subito chiamato in prima squadra per sostituire Ranieri. Quell’anno la sua formazione concluse il campionato al sesto posto, ma la conferma non arrivò; Baldini liquidò Montella e scelse come guida Luis Enrique: “Non ci rimasi male, fu una scelta della società. E per il mio percorso professionale l’esperienza a Catania (11esimo posto e record di punti, 48, ndr) è stata preziosa, sono cresciuto. La scelta della Roma era comprensibile”.
Giocatore icona della Roma, con la quale giocò 180 partite e mise a segno 83 gol, ma anche della Sampdoria, tre campionati dal 1996 al 1999, 54 gol in 83 partite giocate: “Non me ne vogliano i tifosi del Genoa, in rossoblù ho vissuto solo una breve parentesi. Alla Sampdoria ho giocato più a lungo e sono rimasto legato alla società e ai tifosi.
Però, come ammette lo stesso Montella, la Sampdoria in estate non lo ha mai cercato, eppure la società di Corte Lambruschini ha riaperto le porte a ex illustri, come Invernizzi e Chiesa. Probabilmente un’offerta della Sampdoria avrebbe fatto riflettere l’attuale allenatore della Fiorentina: Un ritorno a Genova? Non voglio mancare di rispetto alla Fiorentina, ma penso che mi sarei seduto ad ascoltare la proposta. La Sampdoria è una società alla quale sono rimasto molto legato”. Le abilità di allenatore di Montella stanno venendo tutte fuori, la sua Fiorentina gioca un bellissimo calcio, veloce, fluido e a tratti spettacolare; la mano del mister si vede, tanto che il suo lavoro non è passato inosservato e pare che il Milan sia sulle sue tracce: “Non è proprio così. È stato l’ad del Milan (Galliani, ndr) a manifestare la sua stima non tanto per me quanto per la Fiorentina e il suo modo di giocare al calcio. Un riconoscimento che va dunque suddiviso con la società, il ds Predè, il team manager Guerini. Altrimenti si travisa il concetto di quanto Galliani ha espresso”.
Domenica sera Montella affronterà la sua ex squadra, l’obiettivo è quello di continuare a far punti per rimanere nella parte alta della classifica, magari sognando di arrivare allo scudetto, anche se l’allenatore non è d’accordo: “È inutile. Parlarne non cambia nulla. Le cose sono come sono. Al momento al vertice lottano Juve, Napoli, Inter, Lazio e anche la Fiorentina. E il Milan può rientrare. Non c’è mai stata tanta incertezza in vetta al campionato”.
Sui prossimi avversari: “Dei blucerchiati ho visionato solo un paio di partite, le ultime. Hanno guadagnato autostima dopo la vittoria nel derby, ora sono in salute”.

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