Rossini, da soldato a statua - Samp News 24
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2012

Rossini, da soldato a statua

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Purtroppo, quando gira male, c’è poco da fare. E’ quello che probabilmente si starà ripetendo in queste ore Jonathan Rossini, passato in sei mesi da giovane rampante della difesa blucerchiata a giocatore da vendere il prima possibile. Del resto, i tifosi di calcio sono umorali e non manca chi lo bolli come “impreparato”, “dannoso”, se non addirittura “inadatto alla categoria”. Potremmo anche salire sul carro dei vincitori (non si sa di cosa, esattamente) e parlare dello svizzero in termini negativi. La verità, purtroppo, è che le capacità ci sono; semmai, quel che si è perso per strada è un po’ di sicurezza.

La storia di Rossini e della Samp nasce dal novembre 2011, quando Iachini lo manda in campo a Bari e non lo toglie più dalla formazione titolare, complice anche la scarsa forma di Volta e lo spostamento di Costa sulla fascia. Da lì, il soldato Johnny diventa uno degli idoli dello scorso anno: sicuro, efficace, persino dotato con il pallone al piede. Insomma, tutto quello che – per molti – sarebbe servito nell’anno della retrocessione. E anche l’inizio di questo campionato è stato buono: ci siamo scordati della prestazione sfoderata contro il Napoli, quando lo svizzero annullò Cavani? Purtroppo, quei tempi sono ormai lontani: il ragazzo, giovane ed inesperto a questi livelli, si è fatto trascinare dalla corrente negativa delle sette sconfitte consecutive. Le partite con Palermo ed Atalanta hanno rappresentato il peggio del suo repertorio.

A chiudere il cerchio ci ha pensato la trasferta di ieri a Catania: sulla rete di Castro, c’è un errore di un giocatore che ha perso totalmente la sua sicurezza. Come molti avranno notato, Rossini non porta più la palla, la scarica immediatamente a qualcuno; se tenta un dribbling, lo fa all’indietro; se lo sbaglia, si rischia la frittata. Sopratutto, quando il pallone è vagante, lo svizzero non ci pensa a spazzarlo due volte come un Berardi o un Costa qualsiasi. Peccato che l’ex Sassuolo e Cittadella è un giocatore che vale più di quello che si sta vedendo. Quale soluzione si potrebbe adottare?

Chi invoca un centrale d’esperienza potrebbe aver ragione. Ma non basterebbe anche lasciarlo riposare due-tre partite, il tempo di metabolizzare questo periodo negativo in quanto a prestazioni? Forse sì, forse no. Fatto sta che il reparto di centrali della Sampdoria è pieno: Gastaldello, Rossini, Costa e Mustafi, al di là del fatto che gli ultimi due giochino palesemente fuori ruolo. L’importante è non tirare la croce su chi, nella scorsa stagione, è stato uno dei fattori che ha reso la Samp un fortino difensivo. E sperare che si possa riprendere in fretta: il progetto giovani va avanti, non dobbiamo perdere uno degli interpreti principali.

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