2014
Stefania Okaka: «Io e Stefano sempre insieme da bambini»
Quando parla di suo fratello, a Stefania Okaka si illuminano gli occhi. Difficile per lei nascondere la gioia e l’orgoglio per quanto sta facendo il gemello calciatore, che nel giro di un anno è passato da “pacco” ad astro nascente del calcio italiano. Nel corso dell’intervista rilasciata all’edizione online de La Gazzetta dello Sport, la pallavolista di casa Okaka ha parlato non solo del calciatore, ma anche di quel Stefano Okaka che non tutti conosciamo: un bambino un po’ monello con il quale ha condiviso il periodo dell’infanzia, tra i banchi di scuola e le prime esperienze sportive.
«Sono rimasta felicissima, quando ho visto Stefano in televisione nella partita della Nazionale non ci credevo: esordio e gol, troppe emozioni insieme, troppe troppe. Se lo merita.
Stefano da bambino era un monello, abbiamo fatto tutte le scuole assieme. Io studiavo e lui voleva giocare, io facevo i compiti e lui la sera copiava tutto (ride). Avevamo la stessa compagnia di amici, abbiamo fatto tutto assieme.
Io ho cominciato la pallavolo grazie a lui, seguendo Stefano che giocava già a Castiglione del Lago; lo andavo a vedere e poi il presidente è venuto a parlarmi per convincermi, vedendomi alta mi chiese di provare a giocare. All’inizio non mi piaceva, facevo danza, che non c’entra niente col mio fisico… seguivo le mie amiche! Poi ho iniziato e nel giro di 3 anni – non so come – sono arrivata al professionismo.
Io, Stefano e Carlo tre fratelli nello sport? Siamo stati veramente fortunati.
Un pregio e difetto di Stefano? Difetto: si espone poco, va sempre tutto bene anche se magari sta malissimo e bisogna scavare. Pregio? Molto generoso, troppo buono alle volte bisognerebbe misurare questo aspetto».
