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2013

De Scalzi, i suoi inni per la Samp e quel derby dal Giappone

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Vittorio De Scalzi non è un sampdoriano qualsiasi: fu lui, insieme al suo gruppo (i “New Trolls”), a scrivere alcune importanti pagine musicali blucerchiate, proprio per festeggiare quell’epoca d’oro che era coincisa con le vittorie dell’era Mantovani. Ora, in un’intervista al “Corriere Mercantile”, il maestro parla di un altro derby in arrivo: «Io sarò dall’altra parte del mondo, mi trovi mentre sto partendo per l’aeroporto – dice De Scalzi – Andiamo a suonare in Giappone, dove abbiamo un grande pubblico di estimatori, il rock progressivo ha lasciato il segno. Ma lo so già che anche stavolta andrà come sempre». A richiesta precisazione, De Scalzi spiega: «Potremmo suonare anche tra i pinguini o nella giungla, ma dal pubblico spunterebbe prima o poi un doriano, che ci chiederebbe di suonare “Lettera da Amsterdam” – confessa il musicista – E’ incredibile come ci siano tifosi blucerchiati in ogni parte del mondo. Sarà la maglia, sarà l’onda lunga della popolarità della squadra di Vialli e Mancini, fatto sta che in qualsiasi angolo del pianeta l’idea di Samp rispunta sempre. E ci chiedono sempre di fare quella canzone». In questi casi, De Scalzi è sempre ben disponibile a soddisfare il suo pubblico: «Anzi, in questa tournèe in Giappone, quasi quasi suonerò con la maglia del Doria addosso, così almeno verranno a chiedermi perché».

Magari la lontananza proprio nel momento del derby potrebbe pesare: «Più che altro sarà un problema la differenza di fuso orario, altrimenti, visto che sono sempre in giro – confessa il 64enne musicista – col tempo, mi sono attrezzato per seguire le partite sull’iPad. Non è certo come andare allo stadio, ma in certi frangenti ci si deve accontentare». In Giappone, infatti, la partita comincerà alle quattro del mattino: «Per il Doria ho fatto ben altri sacrifici che una levataccia – conferma De Scalzi – Un derby è pur sempre un derby, anche se, per il carico di stress che porta, sarebbe meglio passare direttamente dal sabato al lunedì. Oppure, appunto, volare in Giappone». Ci si chiede se l’abbia fatto apposta: «Per la verità era una tournèe programmata molto tempo prima della pubblicazione del calendario – smentisce il musicista – Per quanto se ne dica, si soffre molto di meno allo stadio: quando sei sul posto e vedi, hai il polso della situazione, non dipendi dalla tv o dalla radio, come sarà per me stavolta».

Ci sono tanti ricordi che De Scalzi si porta dietro delle emozioni vissute in un derby: «Un po’ come quel tale diceva delle donne: intrattenerle se sono belle, se sono brutte, allora, intrattenerle altre – commenta il leader dei furono “New Trolls” – Quelli vinti li ricordo tutti con enorme piacere, gli altri vorrei scordarmeli, ma non ci si riesce del tutto». Un’emozione su tutte c’è: «Nei nostri anni più belli, quando vincemmo lo scudetto e la Coppa delle Coppe ed arrivammo ad un passo dalla Coppa dei Campioni, mi ricordo sempre che nei derby soffrivamo sempre più di quanto sarebbe stato lecito aspettarsi – ricorda il musicista, classe 1949 – Certo, tra vincere un derby oppure il campionato, non c’è nemmeno da chiederselo. Però, già che dobbiamo sognare, l’ideale è vincere entrambi». Su domenica, il pronostico c’è: «Per me sarà già lunedì, ma siccome non ci azzecco mai, preferisco lasciar stare – chiude De Scalzi – Spero che il Doria mi dia, come spesso ha fatto, un’altra grande gioia».

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