Mihajlovic si presenta alla Samp: «Siate orgogliosi di questa maglia» - Samp News 24
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2013

Mihajlovic si presenta alla Samp: «Siate orgogliosi di questa maglia»

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Il primo giorno da allenatore della Sampdoria di Sinisa Mihajlovic è iniziato questa mattina alle 9.36, quando il suo aereo da Roma è atterrato al Colombo di Genova ed è stato accolto dal team manager Giorgio Ajazzone e un nutrito gruppo di giornalisti oltre a qualche tifoso. La giornata è proseguita con la firma sul contratto e il pranzo con i dirigenti tranne il Presidente Edoardo Garrone, assente per motivi di lavoro. Ora, alle ore 14, il nuovo mister blucerchiato si presenterà alla stampa in una conferenza stampa che seguiremo in diretta per voi:

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– 14.33 Termina la conferenza stampa

– Si parla di moduli: «Non c’è un modulo al mondo che ti garantisca la vittoria, prima del modulo bisogna sistemare la testa. Se tu non sistemi la testa puoi utilizzare qualsiasi modulo e non vinci. Ho in mente un modulo, ma devo mettere ogni giocatore, con le sue caratteristiche, in grado di fare meglio. Non mi piace giocare con la difesa a 3».

– Due giocatori lo hanno già avuto come allenatore, Nenad Krsticic e Lorenzo De Silvestri: «Non li ho ancora sentiti, a me piace vedere con i miei occhi quello che c’è, non voglio essere condizionato da fuori. Vedendo con i miei occhi posso capire meglio ciò che succede. So che psicologicamente è giù però bisogna dare fiducia e serenità e allora i risultati arriveranno».

– Giochi del destino vogliono le prime due partite della Samp di Mihajlovic contro Lazio e Inter: «Queste sono belle partite, sono contento quando ci sono queste gare. Bisogna capire bene quello che devi fare e come li puoi mettere in difficoltà. Lavoreremo questi due giorni, non sarà facile anche se io sono fiducioso che faranno bene. Per salvarci ci serve giocar bene, mettendo in campo cuore, grinta, determinazione e anche un po’ di allegria. Noi che giochiamo a calcio siamo le persone più fortunate al mondo. Bisogna pensare positivo anche se i risultati non arrivano».

– E’ difficile fare punti non giocando bene, però non è facile farlo in poco tempo: sono stato chiamato anche per quello e cercherò di farlo nel minor tempo possibile. Per prima cosa bisogna sistemare la fase difensiva, poi verrà il resto

– Non posso porre obiettivi a lungo termine, al momento posso solo assicurare che faremo di tutto per salvare la Sampdoria: sono convinto di farcela, ognuno di noi dovrà dare il massimo per riuscire a salvare questa squadra. Sicuramente non sarà facile, ma io non mi arrendo mai.

– Non me la prendo per un passaggio sbagliato o un gol preso, ma se non vedo l’impegno di incazzo come una iena

– Io sono arrivato da poco, ma conosco alcuni giocatori. Ho avuto la sfortuna di non essere qui subito per via degli impegni con la Serbia. Non voglio parlare di mercato. Qua tutti i ragazzi partono da zero. Non meravigliatevi se qui giocherà qualcuno che non ha mai giocato. Maresca? Se sta bene non c’è alcun problema

– Il campionato è diviso in due fasce. La prima lotterà per l’Europa e le altre per la salvezza. Non vedo un Udinese o un Catania come l’anno scorso.

– Parole anche per Roberto Mancini, del quale è stato scudiero negli anni dell’Inter: «Con Mancio ci conosciamo da 20 anni, siamo come due fratelli: ci confidiamo io con lui e lui con me. Ci siamo confrontati e da parte mia non c’è stato nemmeno un dubbio di venire qui».

 – Devo rinrgaziare due persone: primo il Presidente della Federazione serba. Per me è stato difficile lasciare il mio paese. Io amo il mio paese, ho avuto giocatori bravi e spero in un domani tornare a fare questo lavoro. Poi un altro ringraziamento al presidente Garrone che ha aspettato. Infine, Kennedy disse: ‘Ich bin ein berliner’. Io sono fiero oggi di dire: ‘Io sono sampdoriano’.

– Kennedy diceva: «Un vincente trova sempre una strada, i perdenti una scusa». Troviamo la strada. 

– «Voglio fare nomi di giocatori che hanno giocato con questa maglia in questi 67 anni: Suarez, Skolgrund, Brighenti.  Possiamo dire che qui ha giocato un ct mondiale come Lippi. Se vogliamo tornare in epoca recente, alla Samp giocavano grandi portieri come Bordoni, Pagliuca, Zenga. Difensori come Vierchowod, Pari, Mannini, Pellegrini, Carboni: c’era anche un centrale serbo che dicevano tirasse bene le punizioni. C’erano anche grandi stranieri come Brady, Francis, Souness, Mikhailjchenko, Cerezo, Platt, Jugovic, Gullit, Seedorf, Boghossian. Questa è stata la squadra della coppia che il calcio italiano riconosce come la migliore: Vialli e Mancini, di attaccanti come Chiesa e Montella per passare a Cassano e Pazzini. In panchina gente come Bernardini o Boskov, per non parlare di Eriksson, grande innovatore. I presidenti come Mantovani e Garrone, che ho avuto la fortuna di conoscere entrambi. 20 anni fa si vincevano scudetti, coppe delle coppe, si  persa una finale di coppa dei campioni. 3 anni fa si giocava i preliminari di champions, poi è retrocessa e l’anno dopo è tornata. Proprio questa storia ci può servire come esempio, perché durante l’arco di un anno quando si gioca ci possono essere gioie e delusioni, si può partire bene e finire male ma anche il contrario: siamo artefici del nostro destino, siamo in tempo per rimetterci a posto. Ognuno si prenda le proprie responsabilità, io per primo».

– «Voglio spiegare il perché del mio arrivo: come sapete domani saranno 50 anni dalla morte di Kennedy, prenderò in prestito alcune frasi per tirare su i ragazzi. “Non chiedetevi cosa può fare la Sampdoria per voi, ma cosa potete fare voi per lei”. I ragazzi hanno tutto per uscire da questa situazione. Facendo il ct ho visto ragazzi nel mio paese che giocano e non vengono pagati e lo fanno perché hanno un sogno: da ora in poi non si parlerà più di contratti, personalismi, passato, futuro e mercato. Abbiamo una maglia da portare e da onorare, mi ricordo come ci si sente quando la si indossa. Dobbiamo pensare tutti a cosa possiamo fare per lei. Quando mi ha chiamato Garrone non ci ho pensato, avevo un’offerta dalla federazione serba per un prolungamento, ma son voluto venire alla Samp per riconoscenza: arrivai nel 1994 in un periodo della carriera non semplice: non mi è mai mancato nulla. Sono convinto che potremo raggiungere la salvezza: ma per raggiungerla dobbiamo avere passione, forza, orgoglio. Chiunque viva questo ambiente dev’essere orgoglioso di portare questa maglia».

– Mihajlovic: «Sono contento di essere tornato: vedo volti conosciuti e altri meno, ma avremo tempo di conoscerci. Mi sento come se fossi tornato a casa»

– Sagramola: «Mihajlovic è il profilo ideale per uscire da questa situazione»

– Interviene subito il Presidente Garrone via telefono: «Per me è un motivo d’orgoglio: mi ricordo il Sinisa Mihajlovic ai tempi della Samp, ora sono contento di averlo come alleantore: ciao Sinisa! Mi spiace non essere presente ma avevo degli impegni di lavoro fra Roma e la Sicilia e tornerò venerdì sera, lui avrebbe voluto farla sabato in mia presenza, ma ho ritenuto fosse meglio farla oggi. Sabato sarò a Bogliasco a stringere la mano a Sinisa, aspettavamo con ansia il suo arrivo. Domenica tornerò a Marassi dopo un po’ di tempo. Volevo ringraziare la federazione serba per la disponibilità. A Mihajlovic faccio l’in bocca al lupo, sono convinto che le sue caratteristiche di leader saranno fondamentali, lo conosco da quando ero un giovane tifoso della Samp, il suo carattere ora lo rende un uomo straordinario, queste sono le caratteristiche ideali per dare a questo gruppo di giocatori la forza che in certi momenti è mancata».

14.03 Ecco i mister già con la tuta di rappresentanza bianca, si parte!

14.00 Pochi istanti e dovrebbe arrivare Mihajlovic, c’è tanta curiosità nell’aria

Ore 13.50 sala stampa già piuttosto piena, siamo tutti in attesa del mister

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